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Sono tanti gli itinerari meno battuti che riservano agli occhi dei forestieri luoghi di Sicilia in cui ammirare una simbiosi vitale e atipica tra arte e natura.
Ed in questa prospettiva che il percorso “Fiumara d’Arte” è il perfetto esempio di valorizzazione di un territorio poco conosciuto capace di dare slancio a un’area rimasta sino a poco tempo fa esclusa dalle principali rotte turistiche.
Quando parliamo di Fiumara ci troviamo immersi nel panorama a metà strada tra Parco dei Nebrodi e Parco delle Madonie, precisamente lungo la Fiumara di Tusa: il letto di un vecchiofiume che un tempo scorreva per ventuno chilometri fino all’antica Halesa, in un paesaggio a tratti rigoglioso, a tratti desolato seppur capace di offrire scorci straordinari a cavallo tra terra e mare.
La storia della Fiumara inizia nel 1982 ed è anche la storia del giovane mecenate Antonio Presti che ereditata l’impresa edile di famiglia alla morte del padre decide di onorarne la memoria con circuito d’arte fatto di sculture gargantuesche.
Anziché limitarsi ad accumulare ricchezze ed opere d’arte, Prestisi lancia in un’operazione culturale che, seppur scontrandosi con la burocrazia e le infamanti accuse di abuso edilizio, ha trasformato un territorio arido e quasi dimenticato in una Valle d’arte, un museo a cielo aperto.
Il progetto, infatti, si costituisce di una serie di sculturemonumentali sparpagliate lungo il greto del fiume Tusa, in un percorso esplorativo attraverso varie cittadine.
Solo il 6 gennaio del 2006, dopo 25 anni di battaglie e peripezie, viene riconosciuto il Parco di Fiumara d’arte.
La prima opera che Presti commissiona a Pietro Consagra è una gigantesca scultura bianca e nera in cemento armato alta 18 metrie intitolata “La Materia Poteva non Esserci”.
Arriveranno più tardi le altre opere monumentali:

Ma Antonio Presti non si ferma lì e decide di creare a Castel di Tusa l’art hotel “L’atelier sul mare” un albergo-museo in cui le 20 camere d’arte sono concepite per “addormentarsi dentro un’opera d’arte”, interamente decorate da maestri dell’arte contemporanea e visitabili nel week end con un tour guidato della struttura.
È così quindi che si è realizzato il più grande desiderio del creatore: “voglio che l’uomo viva nell’opera d’arte, si nutra delle sue sensazioni, perché il suo divenire sia diverso, si collochi oltre il banale, il terreno, sia un viaggio della spiritualità attraverso l’arte”.