Sabrina Contino
La pandemia non mette in crisi soltanto il sistema sanitario mondiale ma anche il settore economico, in conseguenza all’adozione di misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
In poche parole con tutte le attività economiche non essenziali bloccate e i lavoratori obbligati a restare a casa, con la chiusura di tutti i negozi, scuole, musei, gli uffici e le strade semivuote si è generata una crisi economica che crea un’importante diminuzione di consumi e servizi, che a sua volta impatterà sulle imprese e sulle economie nazionali.
Per far fronte a tutto questo, le principali banche centrali del mondo (BCE, Federal Reserve, Bank of Canada, Bank of England, Banca Nazionale Svizzera e Bank of Japan) lanciano un’azione coordinata, per sostenere la liquidità dei mercati finanziari e porre rimedio agli effetti della pandemia di coronavirus.
Sui tassi di interesse si agisce in due versi: si possono aumentare (e in questo caso si dice che la manovra è “restrittiva”) oppure si abbassano, questo comporta una manovra finalizzata ad aumentare i consumi e gli investimenti in conseguenza del minor costo del denaro. L’azione coordinata offre maggiore liquidità al sistema finanziario abbassando i tassi di interesse di 25 punti base.
Cosa sono gli Eurobond?
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in piena emergenza coronavirus, ha proposto l’emissione di Eurobond, ovvero titoli di credito comuni per i paesi europei, per finanziare tutte le spese straordinarie connesse all’emergenza coronavirus. Le somme raccolte grazie all’emissione di questi titoli verrebbero usate per comprare dispositivi medici ma anche per sostenere l’individuazione di comuni risposte economiche europee e da qui, appunto, l’idea dei coronabond.
Gli Eurobond non possono essere emessi dalla BCE quindi ad emettere i coronabond per affrontare l’emergenza sanitaria potrebbe essere la Banca Europea per gli Investimenti.
In cosa consiste la Manovra di 25 Miliardi?
Il rallentamento dell’economia porterà inevitabilmente alla perdita occupazionale, soprattutto in Italia dove il lavoro italiano aveva già da prima problemi strutturali rilevanti. Per evitare queste ripercussioni è stato varato il maxi decreto anti-coronavirus «Cura Italia» che mette in campo tutti i 25 miliardi di euro per fare fronte, sia dal punto di vista sanitario che economico attraverso: interventi per le famiglie grazie al congedo parentale e voucher; si stabilisce inoltre che la laurea in Medicina sarà definitivamente abilitante alla professione medica; lo Stato nazionalizza Alitalia; sospesi i contributi per le imprese sotto ai 2 milioni di euro di fatturato; Stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali, ai contributi fino a giugno 2020 almeno; nove settimane di integrazione salariale per chi sta perdendo il lavoro; potenziamento di medici e veterinari; 600 milioni per gli enti locali.