Il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, della Sicilia – Sezione Prima, ha rigettato il ricorso avanzato dal candidato consigliere comunale di Favara, nella Lista Fratelli d’Italia, Fabrizio Crapanzano, per l’annullamento del verbale di proclamazione degli eletti, in particolar modo contro Antonio Pio Vullo, candidato nella sua stessa lista.
Come si legge nel dispositivo del TAR: “Fabrizio Crapanzano, quale candidato appartenente alla lista “Meloni Fratelli D’Italia” nelle consultazioni dell’ottobre dello scorsoa anno, per l’elezione del Sindaco e dei componenti del Consiglio Comunale di Favara, ha riportato n.352 voti di preferenza, risultando il primo dei candidati a consigliere comunale non eletti, mentre il candidato Antonio Pio Vullo, che lo ha immediatamente preceduto nella medesima lista elettorale, ha riportato n. 354 voti di preferenza e, pertanto, in data 29 ottobre 2021, è stato proclamato eletto al Consiglio Comunale. proponendo il ricorso al TAR, Crapanzano, ha lamentato che gli sarebbe stato erroneamente attribuito un numero minore di voti di quelli spettanti, ossia almeno 6 voti in meno, mentre al candidato Antonio Pio Vullo sarebbero stai attribuiti almeno 6 voti in più e ciò per errori commessi nella rilevazione delle preferenze espresse dagli elettori, in diverse sezioni elettorali.
I giudici amministrativi: Salvatore Veneziano, presidente; Anna Pignataro, consigliere estensore; Francesco Mulieri, primo referendario; hanno rigettao il ricorso ritenendolo “nel suo complesso infondato”.
“Il ricorso proposto dal candidato Fabrizio Crapanzano è infondato in quanto generico e esplorativo – scrive il consigliere Antonio Pio Vullo – Non avevo alcun dubbio sulla proclamazione dell’avvenuta elezione al Consiglio comunale. Ognuno ha il diritto di proporre ricorso che, a quanto scritto dai magistrati amministrativi, non aveva alcun fondamento di potere essere approfondito, condannando alle spese il ricorrente. Continuerò a lavorare e collaborare in consiglio comunale negli interessi superiori della città di Favara”.