Prof. Biagio Lentini
Come, in genere, è mia consuetudine prima di rientrare a casa, passo da “a chiazza” per ammirarne la bellezza.
Pertanto, ieri domenica, al rientro, attorno alle ore 17,45, mi sono ritrovato in piazza Cavour.
Sono rimasto scioccato nel vedere la piazza desolata, deserta, nemmeno un’ombra di una persona. Solo una luce fioca usciva dal bar del buon Oreste , tutto era silente. Si c’era l’albero di Natale , ma viveva di luce di se stesso e le pallide luci del bar Italia. Non un’anima viva, ho avuto la sensazione di trovarmi in un cimitero,ma là almeno ci sono le foto dei defunti e qualche lucerna, che emana qualche bagliore di luce. Ma è un camposanto.
Si, ho avuto la sensazione di una piazza morta o in coma profondo.
Piazza, che nel secolo scorso, era stata centro propulsore di vita, il cuore della città, centro culturale e politico con le iniziative del circolo culturale “Il Gattopardo” e le sezioni dei vari partiti politici, i quali con le feste dei loro giornali a parte i dibattiti, rendevano piacevoli le giornate e partecipativo la cittadinanza dei fatti del paese.
C’era la Casa di Compagnia,il bar Italia, diversi circoli, botteghe artigianali, il comando dei vigili urbani.. La piazza era viva. Così come lo era stata nei primi anni del terzo millennio, grazie all’iniziativa di alcuni giovani imprenditori locali, che ne avevano fatto il centro della “movida” della provincia e dell’isola.. Ormai è solo storia. E’ mancato il supporto delle amministrazioni per cui tutte le iniziative si sono volatilizzate come le meteore.
Il turismo che iniziava ad essere una realtà, grazie anche ai “Sette Cortili”, è morto. Se la piazza, cuore pulsante del paese, è collassata, come si pensa potere recuperare il vecchio centro? Non si vuole dare la responsabilità a chi oggi ha il compito di amministrare Favara. Certamente ci sono anche responsabilità molto lontane. Ma qualche iniziativa la Giunta e il Consiglio Comunale, credo che abbiano il dovere di prenderla. Perché non illuminare il Municipio, la biblioteca , il castello Chiaramonte, il monumento dei caduti in guerra? Il costo energetico puo’ pesare molto per le vuote casse comunali? Non credo.
Perché non pensare a delle sagre, non investire le scuole per spettacoli teatrali, perché non cercare di utilizzare le bande musicali dei vari istituti per dei concerti e tutte le risorse umane presenti nel territorio?
Apprezzabile le iniziative del comitato San Calogero e di tante altre associazioni, ma sono iniziative di quartiere. . Bisogna coinvolgerle, corresponsabilizzarle . Convinto, come sono, che tutti sono disponibili a dare il loro contributo .
La piazza è una desolazione, bisogna farla rivivere, mi sono rattristato. La piazza è la fotografia di ogni paese. La piazza viva e pullulante di vita è l’immagine tangibile di un paese dinamico e attivo.