di Claudia Alongi
Il Reparto di Terapia del Dolore dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento ha applicato una tecnica d’avanguardia per il trattamento del dolore cronico.
Il reparto, diretto dal dottor Geraldo Alongi, porta a casa un importante risultato nella gestione del dolore cronico che, come ormai noto, rappresenta una vera e propria malattia: una condizione che si manifesta quando il dolore perde la sua accezione di “campanello di allarme”, ovvero di sintomo in stretta relazione causale e temporale con un malessere, un trauma o una patologia, per tramutarsi in una condizione clinica altamente disabilitante.
Già consacrato come Centro di eccellenza nel territorio per le moderne terapie antalgiche applicate, oggi il reparto agrigentino può vantare un nuovo sistema per il trattamento del dolore neuropatico cronico tramite stimolazione midollare: il “Nevro Senza”.
Una tecnica antalgica interventistica in grado di offrire un sollievo ai pazienti affetti da sindromi dolorose croniche e persistenti in quei casi in cui il trattamento farmacologico e conservativo non abbia dato risultati soddisfacenti.
Si tratta di una fra le soluzioni tecnologicamente più avanzate di neurostimolazione midollare impiantabile ad alta frequenza (può raggiungere un livello di stimolazione di 10.000Hz) in grado di garantire efficaci risultati terapeutici nel controllo del dolore complesso e refrattario con un conseguente miglioramento della qualità di vita del paziente.
Evidenze cliniche dimostrano una efficacia di azione e sollievo dal dolore rispetto ad altre metodiche pari all’80%.
La metodica ha una semplificazione procedurale dal punto di vista interventistico e trova applicazione in differenti situazioni cliniche: radicolopatia e neuropatia periferica, lombosciatalgia, FBSS, dolore ischemico per arteriopatia periferica, angina refrattaria, sindromi dolorose complesse da fallimento chirurgico.
Inoltre, questo sistema si caratterizza per l’assenza di sensazioni sconfortevoli quali parestesie e formicolii a copertura del dolore.
L’intervento per il posizionamento del presidio è scarsamente invasivo e del tutto reversibile, si compone di due fasi – trial e definitiva – e richiede una adeguata competenza specialistica da parte dell’equipe medica che esegue la procedura in sala operatoria.
Un importante passo in avanti nel controllo del dolore cronico severo frutto di un lavoro di gruppo d’avanguardia da parte dei medici Geraldo Alongi, Antonella Bonifacio e Salvatore Farruggia, insieme con il primario di Chirurgia Vascolare Leonildo Sichel.
L’equipe medica, porge un ringraziamento, per la condivisione di intenti ai vertici dell’ASP, il Direttore Generale Alessandro Mazzara, il Direttore Sanitario Gaetano Mancuso e il Direttore di Presidio Antonello Seminerio.