Giuseppe Moscato
“Prima ce ne andiamo e meno danno faremo alla città”. Questa frase detta da un consigliere comunale, di cui non faccio il nome in quanto riferitami come sfogo personale e confidenziale e non come una dichiarazione ufficiale, la dice lunga sulla mancanza di fiducia che gli eletti del popolo hanno in loro stessi e nei compagni d’avventura. E’ stata pronunciata ieri sera durante la riunione del consiglio comunale, non certo la migliore di questa tornata, dove l’unica cosa certa è stato il costo monetario della seduta che non ha prodotto, come diceva Cetto La Qualunque “UNA BEATA M…..@”.
Doveva essere una seduta di routine interlocutoria visto gli argomenti inseriti all’ordine del giorno non certo di grande valenza politico-amministrativa. Certo ci poteva essere una bella discussione sul primo punto, le interrogazioni ed interpellanze, (Aipa ed altro) ma il sindaco Rosario Manganella non era in aula sostituito dal suo vive Carmela Vita. Poi tre debiti fuori bilancio, il regolamento di Economato, un punto relativo a materia urbanistica anche questo interessante, e la modifica e l’approvazione del nuovo Regolamento comunale di Polizia Mortuaria. (Sembra che il cimitero sia un argomento particolarmente gradito). Ma quest’ultimo si doveva trattare alla fine, come da accordo della maggioranza che supporta Manganella (lo ha detto Gero Castronovo) , dopo due o tre sedute. Proprio per questo era stato inserito all’ottavo punto, l’ultimo, dell’ordine del giorno. Tra le innovazioni c’è la reintroduzione della possibilità del cambio consensuale. Ma qui arriva il colpo di scena, il consigliere Giuseppe Bellavia presidente della 3^ Commissione solidarietà sociale, annona e cimitero, composta da Gero Castronovo, Salvatore Broccia, Salvatore Lupo e Giuseppe Rizzuto, che aveva preparato il regolamento e proposto l’atto deliberativo, chiede il prelievo del punto per trattarlo subito.
“Non c’è l’urgenza di anticipare la trattazione – ha detto Gero Castronovo – e poi al cimitero non si può effettuare nessuno spostamento, nessuna tumulazione fino ad ottobre, il regolamento lo vieta, abbiamo tempo per discuterlo”. E chiede al suo presidente qual è il motivo dell’urgenza che giustifica la richiesta di prelievo. Giuseppe Bellavia non da giustificazione è dice “Questa è la mia proposta il consiglio la voti o meno”. La maggioranza asseconda la richiesta e vota il prelievo.
“Che razza di maggioranza siamo – sbotta Castronovo – non era questo quello che avevamo stabilito”. In realtà il suo intervento è più ricco e colorato ed anche con toni più duri nei confronti dei suoi compagni di viaggio che non rispettano il pattuito. Comunque, il presidente Pitruzzella legge la proposta (sorvoliamo su grossolani errori di forma e punteggiatura che ha volte non fanno comprendere bene il concetto, tanto da far dire al presidente “ma cu l’ha scrivì?).
Arriva la lettura del parere della Commissione 7^ Regolamenti che in realtà non esprime parere in quanto nella proposta di delibera non si fa accenno all’ultima delibera di modifica apportata lo scorso febbraio al regolamento che ha fatto tanto discutere, ovvero quella, per intenderci, relativa al ricongiungimento delle salme. L’affare si complica, sopraggiungono i malumori, si scoprono altre cose che avrebbero bisogno di più attenzione. Anche perché l’ultimo articolo, il 92 come evidenziato dal dirigente Alberto Avenia, recita chiaramente che “tutti i precedenti sono abrogati”. Cinque minuti di sospensione. Vero è che il regolamento originario è vecchio e datato 1800 e parla ancora di carrozze e cavalli, ma quello nuovo molte cose le complica e non le chiarisce.
Si riprende la seduta, Bellavia chiede di aggiungere nel testo della delibera oltre che il richiamo alle delibere n. 51 del 27/06/2005 – n. 8 del 21/01/2008 e 38 del 30/03/2011 anche quella del febbraio 2014. Antonio Palumbo salta su tutte le furie e parla di palese contraddizione in relazione al voto espresso pochi mesi fa. Avenia ribadisce che anche se viene inserita la dicitura c’è sempre l’art. 92 che abroga tutto. Il consigliere Stefano Valenti per salvare le variazioni approvate a febbraio propone un emendamento che inserisce l’articolo 75 bis del vecchio regolamento. E no! Afferma spiega ancora una volta dall’ingegnere Avenia, non si può inserire non articolo abrogato, eventualmente si deve formulare per esteso ed inserirlo in un articolo nel nuovo regolamento. Finalmente considerato che il capo della matassa non si riusciva più a trovare, il presidente da corso alla richiesta formulata da tre dei cinque componenti della commissione, Castronovo, Lupo e Broccia e ritira il punto. Aaaaahhhhhh!! Che sollievo. E qui ritorna la frase iniziale dell’anonimo consigliere: “Prima ce ne andiamo e meno danno faremo alla città”.
Si prosegue quindi con l’ordine del giorno penserete voi?! Certo che no. Si chiede l’aggiornamento ma nel frattempo diversi consiglieri hanno abbandonato l’aula, manca il numero legale e la seduta di aggiorna ad un ora. Anche dopo 60 minuti non ci sono consiglieri sufficienti a garantire il numero legale per cui la riunione è rinviata a questa sera alle ore 19. E’ sabato, siamo in estate, fa caldo per cui c’è qualche punto interrogativo se questa sera si raggiungerà il numero legale, ma ne bastano solo 12 su 30, magari arrivano.
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Consiglio comunale – “Prima ce ne andiamo e meno danno faremo alla città”
By vedisotto5 Minuti di lettura