E’ una storia che accomuna migliaia di giovani siciliani, un copione che si ripete. Un ragazzo che lascia Palermo, la Sicilia in cerca di un futuro migliore.
Spesso chi lascia le proprie origini lo fa per cercare un semplice lavoro, un impiego che possa dare una certa sicurezza, insomma senza alcuna pretesa, in questa storia si aggiunge la voglia di non volersi accontentare di volere di più! Jehoshua, giovane nato a Palermo, precisamente di Brancaccio, lì dove sognare un futuro a colori è assai complesso, eppure basta crederci e il futuro Jehoshua l’ha costruito egregiamente. Oggi questo brillante ragazzo non solo lavora, ma ha un incarico delicato nella storica casa Lamborghini.
Prova del fatto che il futuro va costruito solo con coraggio e determinazione, ed è questa la Sicilia che vorrei sempre raccontare!
Cosa è significato lasciare la Sicilia?
Lasciare la Sicilia sicuramente è stata una cosa che mi ha causato un enorme dispiacere poiché come risaputo noi siciliani siamo molto legati alla nostra terra, è più facile trovare un siciliano che parla e conserva il proprio dialetto al nord che il contrario. In me ha causato una sorta di piccola crisi personale ed emotiva perché per come sono fatto io non è stato facile subire un cambiamento legato alle abitudini al clima al cibo agli amici. Insomma non è facile lasciare la propria terra, la mia Sicilia è una regione ricca e completa di tutto ma per essere perfetta dovrebbe anche offrire lavoro soprattutto ai giovani.
Oggi rifaresti la stessa scelta?
Ad oggi con l’esperienza lavorativa e la crescita personale sicuramente sarei andato via di nuovo dalla sicilia, soltanto la presenza di un lavoro poteva magari legarmi e farmi restare dove sono nato.
Di cosa ti occupi in Lamborghini?
Oggi mi occupo principalmente di gestione dell’informatica, fin da piccolo sono stato un amante del mondo tecnologico, grazie a ció sono riuscito a diventare un Sistemista informatico che riesce a lavorate con hardware e software, insomma ricopro un ruolo tecnico. Ho iniziato facendo molti lavori per conto mio (web editing – programmazione software e web – riparazioni hardware – hacking) e ho proseguito entrando a lavorare Prima in Ducati Corse e tutt’oggi in Lamborghini sempre come Tecnico Informatico.
Quale messaggio vuoi lanciare ai giovani come te?
Ai miei coetanei posso dire che non bisogna assolutamente conformarsi alla massa di persone che si aggrappano al pensiero di fallimento dell’italia ed in particolare del sud. Perché bisogna che ognuno di noi faccia una rivoluzione e capire che è importante credere ed investire nelle proprie capacità che ognuno di noi possiede in modo specifico, poiché siamo tutti diversi e come tali abbiamo bisogno l’uno dell’altro senza pensare di essere essenziali ed insostituibili. Anche se qualcuno al di sopra di noi quali Genitori, istruttori, amici, ecc… dovessero parlare in modo scoraggiante e magari cercare di farci adeguare a quello che la società offre oggi noi dobbiamo fare in modo di restare fermi e puntare su quelle che possano essere le nostre competenze e non abbatterci e fermarci davanti agli scoraggiamenti ma superarli e dimostrare di essere persone che riescono a spiccare ed influenzare positivamente
Oggi chi ringrazi?
Posso ringraziare Innanzitutto Dio per quello che mi ha dato, per le capacità e l’intelligenza che solo Lui poteva darmi per diventare quello che sono oggi, e sicuramente la mia famiglia perché sono sempre stati loro a credere in me e in quello che ho sempre saputo fare. In modo particolare mio pAdre che ha messo in me la passione per l’informatica, devo a lui l’introduzione al mondo tecnologico, mi ha sempre curato e seguito nel mondo lavorativo, per me è un punto di riferimento e un esempio, vorrei certamente raggiungere un giorno la maturità e l’esperienza con la quale affronta i problemi della vita e quelli del lavoro. Umanamente devo a lui questa formazione professionale e gran parte dei miei successi, frutto di buoni e sani consigli che solo un buon genitore può e riesce a dare.
Ah quasi dimenticavo, sto ragazzo ha solo 21 anni…
Ad maiora
Ismaele La Vardera