Domenica prossima i cittadini di Favara sceglieranno il loro sindaco. Dovranno farlo tra i 7 candidati che in questi giorni hanno cercato di far valere le loro ragioni, la bontà dei loro programmi, cercando di convincere gli elettori a preferirli agli altri competitori. L’elezione diretta del sindaco fu introdotta per la prima volta con la legge regionale n.7/1992, a Favara si votò nel 1993. La precedente norma prevedeva solo l’elezione dei consiglieri comunali che al loro interno eleggevano sindaco e giunta, amministrazioni sempre precarie per i giochi politici in atto, molte duravano solo qualche mese. Il primo sindaco eletto direttamente dal popolo fu Gaetano Sanfilippo, preside in pensione, proposto dal centro sinistra, ma la sua esperienza durò circa un anno. A seguito delle sue dimissioni si andò a nuove votazioni nel 1994 quando venne eletto sindaco per la prima volta Lorenzo Airò esponente dell’allora PDS, che durò in carica per i rimanenti 4 anno. Nell’autunno del 1997 fu eletto sindaco il preside Carmelo Vetro, proposto dal centro sinistra, che rimase in carica fino al giugno del 2002. Le successive elezioni premiano ancora Lorenzo Airò che ritorna a fare il sindaco di Favara per il secondo mandato, carica che ricopre fino al maggio del 2007. Dopo quattro sindaci di centro sinistra arriva Mimmo Russello proposto da uno schieramento di centro destra che vince le elezioni e dopo una travagliata legislatura si dimette con un anno di anticipo nell’aprile del 2011 a seguito dell’avviso di garanzia per la morte delle sorelline Bellavia, vicenda giudiziaria dalla quale verrà completamente scagionato. Dopo poco più di due mesi di gestione commissariale, retta da Girolamo Cascino, la città di Favara torna al voto e nel giugno del 2011 elegge Rosario Manganella appoggiato da una coalizione di centro destra che la spunta sull’ altro candidato di centro destra, Carmelo Vitello, proposto dal FLI. La storia di Manganella è ancora attuale e si concluderà il 5 o il 19 giugno con l’elezione del nuovo primo cittadino.
E’ la prima volta dal 1993 che si registrano ben 7 candidati a sindaco, ma soprattutto è la prima volta che ci sono due donne candidato. In questi giorni abbiamo assistito ad una campagna elettorale da toni pacati ad eccezione di qualche battuta più o meno acuta. Programmi elettorali che spaziano dai sogni che rasentano l’utopia, alla consapevolezza, non sempre manifestata, che il nuovo sindaco potrebbe andare a gestire il dissesto con tutte le sue conseguenze. Solo quattro partiti sulle 11 liste presentate hanno messo il loro simbolo ufficiale nazionale o regionale, le altre sono liste civiche frutto di movimenti e formazioni locali. Come da tradizione, pessima tradizione, i manifesti elettorali fanno bella mostra dei volti dei candidati in ogni dove. Vetrine, balconi, aiuole, spartitraffico, anche sui pali dell’illuminazione o sugli alberi. Volantini in ogni luogo e ricerca del voto porta a porta. Siamo al rush finale, gli ultimi giorni per poter dire ancora “Vota Antonio”, poi la riflessione e la pausa del sabato in attesa del responso delle urne che avverrà alle prime luci dell’alba di lunedì.
3 commenti
Bene per il servizio….ma consentimi Giuseppe… Mi pare…..che la prima volta di Airò, essendo un’elezione suppletiva durò solo 3 anni…..allora la legge in vigore così – mi pare – stabiliva…..durante la sucecssiva sindacatura di Airò la legge portò a 5 anni la sindacatura e VETRO durò in carica 5 anni anziché 4……….
leggasi durante la successiva sindacatura di VETRO…….alla sindacatura di Vetro succede poi Airò….
Hai ragione grazie della correzione
Come si evince nel corpo dell’articolo comunque Airò fu eletto nel 1994 e durò fino al 1997 quindi 3 anni