Solo qualche giorno fa le spiagge agrigentine sono state nuovamente prese di mira da quello che è ormai è definito il fenomeno degli “sbarchi fantasma”.
Nella vicina spiaggia di Giallonardo, tra Realmonte e Siculiana, da un’imbarcazione fatiscente sono scesi curca 53 migranti magrebini.
Gli extracomunitari parlavano italiano e francese e, secondo quanto riferito dai turisti presenti nel lido, con modi molto arroganti hanno iniziato a fare apprezzamenti sulle donne presenti nella battigia.
Ma non è finita, i migranti, prima di dileguarsi, evidentemente stanchi e disidratati, avrebbero tentato di rubare le bottiglie di acqua dei bagnanti presenti in spiaggia.
Gli sbarchi fantasma, sono una realtà da non sottovalutare che sta sfuggendo di mano e rischia di far diventare le coste agrigentine le nuove rotte dei migranti.
È un fenomeno molto pericoloso per le nostre piccole comunità, per molti motivi: non sappiamo chi sono, cosa portano con loro e cosa intendono fare una volta approdati nelle nostre coste. Teniamo a mente che la rotta libica, grazie al lavoro del ministro Minniti ha subito un calo molto consistente, questo ha fatto cambiare rotta ai trafficanti di uomini che con mezzi più piccoli e partendo da altri luoghi, probabilmente dalle coste tunisine, continuano a fare affari.
Il pericolo di infiltrazioni terroristiche però c’è ed è concreto: di certo, modalità di approdo e di fuga verso le campagne agrigentine indicano come il fenomeno degli sbarchi fantasma non vada preso alla leggera, né nell’ottica del contrasto al terrorismo e né nella prospettiva della sicurezza delle coste siciliane. Le sconfitte sul campo di Daesh stanno facendo rientrare molti soldati del Califfato nelle loro terre di origine, come il Marocco o la Tunisia. In Marocco sono circa 3000 i foreign fighters.
Come abbiamo tristemente visto, le mutazione del fenomeno jihadista possono mettere in pericolo i luoghi meno conosciuti perché meno sorvegliati e più facili da raggiungere. In virtù di tali pericoli, nella Valle dei Templi di Agrigento, attrazione turistica che vede la presenza di migliaia di visitatori ogni giorno è stato da poco attivato un controllo antiterrorismo costante e capillare a 360 gradi che prevede l’uso di metal detector e di operatori specializzati in sicurezza sussidiaria.
Contro il terrore non si deve mai abbassare la guardia ed investire in sicurezza anche a livello locale.
Vincenzo Priolo
Consulente del Comune di Naro in materia di Sicurezza Urbana e Polizia Locale