Pino Sciumè
“E’ nostra intenzione rinominare la piazza principale della nostra città – ci dice la portavoce sindaco Anna Alba – adoperando processi partecipativi e decisionali rivolti al maggior numero possibile di cittadini, associazioni e imprese. Pertanto la delibera approvata dalla precedente amministrazione è revocata”.
Il 29 aprile scorso pubblicai un articolo (ecco il link https://www.siciliaonpress.com/favara-cavour-deve-lasciare-il-posto-nella-denominazione-della-piazza/) nel quale ho cercato di dare alcuni spunti di riflessione sull’opportunità di cambiare il toponimo Cavour dalla nostra piazza, ivi campeggiante dal 1882 quando a qualcuno (piaggeria personale…?) venne l’infausta idea di togliere la secolare denominazione di Piano Castello o Piazza del Castello o semplicemente Castello.
L’articolo e l’idea erano stati preceduti da un sereno e molto partecipato scambio di opinioni su facebook da cui emerse la consapevolezza della messa al bando del piemontese affossatore dell’economia siciliana che dal 1860 ha fatto della nostra isola “carne di porco”. Sul nuovo nome, la stragrande maggioranza si pronunciò per Piazza Castello per rispetto alla nostra Storia che deve essere valorizzata e ampiamente diffusa.
Trovo giusto e sacrosanto il metodo, prospettato dalla sindaca, dei processi partecipativi e decisionali quando si tratta di problemi che riguardano la vita di una comunità, ma ritengo che affidare la denominazione del luogo storico per eccellenza del nostro paese a chi non ne conosce la Storia è un fatto oggettivamente sbagliato. Il nome di Piazza Castello non è uscito fuori a caso dal cilindro del suo predecessore, ma è stato frutto di ricerche certosine su libri storici nostrani (storici favaresi) e quindi inconfutabili, oltre a decine e decine di opinioni favorevoli raccolti tra i cittadini. Nulla è stato fatto a caso e nulla può giustificare la revoca di quella delibera, quand’anche a firmarla sia stato un diavolo o un santo.
Ottobre 2012. Beppe Grillo tiene un memorabile comizio nella nostra piazza di fronte ad oltre cinquemila persone. Le riporto testualmente le parole che pronunciò: “Vorrei capire dove sono, perché non mi aspettavo una piazza senza macerie. Si lo so che sono a Favara, non è una giungla, ma è qualcosa di pittoresco, come tutta la Sicilia. Passi da paesaggi meravigliosi, almeno meravigliosi. Ma non è che non abbia una sua caratteristica: innanzitutto il nome della piazza, Cavour! Ora con quello che vi ha fatto Cavour, Voi gli fate una Piazza, siete anche dei masochisti…deve succedere qualcosa come la morte delle due bambine e allora tutto si sveglia, tutto diventa rigoroso… voi avete uno Statuto Speciale, premi Nobel come Pirandello e Quasimodo…”.