Riceviamo e pubblichiamo integralmente la risposta di Rosario Manganella alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Panepinto pubblicate dal nostro giornale.
“L’on Panepinto sicuramente mentre lanciava le sue frecce avvelenate, così come eravamo abituati a vedere da ragazzi nei film degli indiani, si trovava di fronte ad uno specchio, godendo intervistato dal direttore di Sicilia on Press, inveendo contro il sottoscritto. Eh, bravo, Giovanni.
Ti conosco da tanti, tantissimi anni e so bene quanto del tuo tempo hai impiegato per restare a galla, dividendo per comandare.
E, ancora una volta, dimostri che il lupo cambia pelo, ma non il vizio.
Avevi l’occasione per erigerti, una volta nella tua vita, a uomo super partes, dimostrando di essere un vero dirigente di partito, ed invece…nulla! Meglio schierarsi da una parte!
Del resto, riconosco che questo modo di essere ti ha giovato tanto, permettendoti, grazie ai voti dei favaresi, di diventare deputato regionale. Non importa se poi hai abbandonato quegli amici, o compagni per strada che ti hanno fatto la grazia.
Caro Panepinto, a proposito di questa ultima vicenda favarese, vorrei ricordarti che assieme a Sara Chianetta, dietro tua esplicita richiesta, avevamo concordato – dopo che una parte della commissione per il tesseramento, aveva deciso arbitrariamente e senza la presenza degli altri due componenti – di aspettare due giorni prima di commentare il grave episodio, registratosi presso il circolo PD di Favara.
Ricordi o hai la memoria corta, oppure il vero Pinocchio sei tu?
Ti rammento quello che è successo l’indomani della nostra conversazione: su La Sicilia appare un articolo, a tre/quattro colonne, a firma Schicchi laddove si pubblicano ampi stralci del verbale della commissione per il tesseramento, in cui si rendono noti fatti che dovevano quanto meno prima essere trasmessi alla commissione provinciale di garanzia.
Chi ha dato il verbale al giornalista? Sicuramente non io che ne sconoscevo perfino l’esistenza! Ti chiedo: cui prodest?
Chi aveva interesse a farlo?
Tu difendi l’indifendibile. Mi sarei aspettato più saggezza, ed invece…
A proposito, infine, della mia disponibilità a candidarmi nel Pd, o tu menti spudoratamente sapendo di mentire, oppure la memoria ti difetta un poco ed allora ti ricordo quello che ci siamo detti. Era circa mezzanotte e mezza, tu eri in una riunione del partito di Favara, nella quale alcuni dei candidati a sindaco minacciavano di tirare fuori dossier contro gli altri concorrenti, quando arriva una mia telefonata al tuo cellulare, chiedendo come era finita l’ipotesi di una mia candidatura e tu mi rispondi testualmente che c’erano 7/8 proposte, ma il mio nominativo non c’era proprio. Ti chiedo ancora che significa questo? E tu, di rimando, sei libero di fare quello che vuoi!
Ricordi, adesso? Con me c’erano, sedute in auto, tante persone che ascoltavano la nostra telefonata che possono sempre essere chiamati a testimoniare.
Infine, l’ultima considerazione sulla verità su come nasce la mia candidatura. In un noto albergo, convoco una riunione e alla presenza di un’affollatissima presenza di miei concittadini, annuncio che sono pronto a metterci la faccia per governare la mia Città e rivolgo un appello a tutte le forze politiche, senza distinzione alcuna, per amministrare unitariamente Favara.
La proposta viene accolta da partiti, anche di centrodestra, da liste civiche, tra cui la mia lista Primavera Favarese, dal MPA, da Grande Sud, cui successivamente illustro il mio programma.
Non sono io, quindi, che mi consegno al centrodestra, semmai sono loro che vengono dalla mia parte.
Se posso permettermi, caro Panepinto, la prossima volta cerca di essere più prudente e meno fazioso”.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
Sito creato da Salvo Vinciguerra Architetto.
Manganella replica a Panepinto: "Meno chiacchiere e più verità"
By vedisotto3 Minuti di lettura
1 commento
Se il Sindaco Manganella ha vinto è colpa di chi ha gestito il PD in quel periodo, se l’On. Panepinto vuole perdere pure le prossime elezioni continui pure con questa politica di basso livello.
A Milano hanno votano i Cinesi alle primarie per la scelta del candidato sindaco, in puglia è scoppiato il caso del sindaco Francesco Spina e Favara si nega la tessera a quattro esponenti politici. Penso che il Sindaco Manganella & Co. vanno combattuti politicamente anche all’interno del PD, non dare la tessera è solamente un atto di arroganza politica e di vendetta personale……..