Anna Alba, avvocato, è la prima donna a ricoprire la carica di sindaco nella storia di Favara.
Questa è già una buona notizia per la città, ché rappresenta un taglio netto con il passato politico. Una donna poco si presta al vecchio metodo di fare politica. Niente accordi di corridoio o compromessi, vendette e favoritismi di alcun genere.
L’altra buona notizia è una maggioranza ben delineata e una opposizione senza alcuna possibilità di saltare il fosso nei momenti più opportuni. Non ci saranno cambi di casacca.
Altro risultato positivo è l’essersi liberati definitivamente di Manganella e fermare i danni pensando ad un serio risanamento finanziario, al rilancio economico della città, all’efficienza dei servizi e alla riappacificazione tra la politica e i cittadini.
Per ironia della sorte la prima donna sindaco si chiama Alba e sarà, sicuramente, una nuova alba per i favaresi che presi dalla stanchezza del malgoverno cittadino hanno reagito scegliendo di mandare in ballottaggio due donne, due professioniste che hanno dimostrato di possedere grandi capacità, e scegliendo alla fine il M5S che rappresenta la “rivoluzione”, l’anticasta, ma non l’antipolitica.
I favaresi hanno detto basta alle spese della politica, basta ad una città a due velocità, con una classe dirigente inchiodata e il privato nella sua corsa solitaria per la sopravvivenza. Hanno detto basta alla mancanza di stile delle istituzione e allo scadere delle stesse.
A mio parere sbaglia chi pensa alla vittoria dell’antipolitica. Il Movimento cinque stelle è un soggetto politico con un metodo assolutamente diverso e nuovo che i favaresi, ma anche il resto degli italiani in considerazione del risultato delle amministrative nazionali, vogliono provare.
Auguri ad Anna Alba, auguri ai favaresi e, permettetemi, auguri alla stampa e all’informazione, si va verso la normalizzazione e la ricostruzione dei rapporti costruttivi e produttivi. Si gira pagina.