"C'era una volta il manicomio": è stata riproposta ieri, a distanza di 11 anni, l’iniziativa culturale promossa dal Servizio Aziendale di Sociologia dell’Asp di Agrigento in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale.
Una manifestazione di grande impatto emotivo e storico, che ha permesso di fare conoscere la realtà degli uffici sanitari e di fare scoprire alle nuove generazioni un luogo deputato alla cura del malato di mente oltre ad una presa di coscienza del passato. La giornata, organizzata da Giorgio Patti, è stata caratterizzata da tre momenti innestati in un unico itinerario: la visita di una mostra fotografica, tappa nel rifugio antiaereo scavato nel tufo, oggi sede di esposizione di strumenti sanitari dell’ex Ospedale Psichiatrico, e un incontro presso la Chiesa, che ha coinvolto
esperti di salute mentale, sul tema: “La cura e diagnosi del malato di mente dal 1931 ad oggi, evoluzione e prospettive”. Toccante la testimonianza di Gerlando Taibi, ultimo direttore del manicomio di Agrigento, chiuso agli inizi degli anni '90 dopo il noto scandalo scoppiato si input di Domeico Modugno. Ci sono stati, tra gli altri, gli interventi del commissario straordinario dell'Asp, Salvatore Messina, e del direttore sanitario Alfredo Zambuto.
Gli ambienti potranno essere visitati ancora venerdì, sabato e domenica grazie all’iniziativa del Fai.

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