Il sindaco di Agrigento ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle Infrastrutture nella quale chiede sia fatta “piena luce e completa giustizia”. La rotonda sulla strada sarà intitolata a Chiara La Mendola.
In conferenza stampa abbiamo visto un sindaco addolorato e determinato a fare chiarezza sulle cause che hanno provocato il mortale incidente di Chiara La Mendola.
Accanto a Marco sindaco un altro Marco, il giovane fratello di Chiara, che consumate le lacrime ha chiesto di “fare la guerra” per evitare il ripetersi di simili dolorosissimi fatti. Si vuole conoscere la verità sulle cause di insicurezza della strada, che doveva essere già sistemata da anni, da quando, in particolare, era stata inserita in un elenco di vie da riqualificare, finanziato dallo Stato.
“Non spetta a noi stabilire – si legge nella lettera inviata al Governo – le cause dell’incidente: le Autorità competenti stanno svolgendo indagini ed il Comune di Agrigento coopera attivamente perché sia fatta piena luce e completa giustizia.
Sappiamo però che quella strada che ha visto morire Chiara doveva essere sistemata perché versa in un pessimo stato e da tempo era stata già inserita dall’Amministrazione comunale, sin dal settembre 2011, in un vasto piano di riqualificazione del tessuto viario cittadino che si è riusciti a far finanziare con fondi statali”.
Si dice spesso “mancano i soldi e non si possono eseguire i lavori”, in realtà altrettanto sovente accade che la burocrazia e il balletto delle competenze vanificano anche la presenza di finanziamenti. Quasi non si pensa che dentro le carte c’è l’uomo con le sue necessità, la sua sicurezza e le sue aspettative. Purtroppo, nella stragrande maggiornanza di casi, le carte restano carte e non c’è fretta per lavorarle. Basta e avanza, ogni tanto spostarle da un tavolo all’altro.
“Per noi quella strada – continua Zambuto – rappresentava, e ancor più rappresenta, la priorità, una strada peraltro la cui gestione è stata resa ancora più problematica, anche per quanto riguarda l’accavallarsi di necessità manutentive, per via del mero trasferimento di competenze dalla Provincia regionale al Comune.
Come sappiamo per certo quel piano viario tra protocolli d’intesa, redazione di progetti, nulla osta, pareri, autorizzazioni, contratti, registrazioni, decreti, note e, da ultimo, le informative antimafia, a distanza di anni, non riesce a vedere aperti i cantieri, a dare lavoro, a creare i servizi tanto attesi dai cittadini.
Ora questi tempi biblici della burocrazia italiana e questi riti dei fascicoli che svolazzano da un tavolo all’altro della pubblica amministrazione stanno distruggendo il Paese che, peraltro, soffre i morsi violenti di una crisi economica che l’ha messo in ginocchio.
Di patti di stabilità, di lentezza e di piccoli passi si può morire: diventa perciò necessario un piano di rinnovamento radicale del Paese e della sua organizzazione.
Certamente i comuni dovranno fare la loro parte, ma le massime autorità dello Stato quando dovranno intervenire con determinazione ed incisività per impedire che per asfaltare la strada di un comune si dovranno consumare troppi passaggi burocratici?
Noi ricorderemo, in quel sito stradale, con una specifica intitolazione Chiara La Mendola, vittima innocente della burocrazia, perché l’Italia sappia che per asfaltare delle strade cittadine con fondi statali non occorrono mesi, come sarebbe giusto, ma anni, lunghi interminabili anni.
Alleghiamo comunque, per una completa contezza, i tempi ed i passaggi che la pubblica amministrazione richiede per realizzare un’opera pubblica”.
Adesso vi proponiamo al serie di date e passaggi burocratici che hanno caratterizzato l’iter dei lavori sulla strada Cavaleri Magazzeni. Roba da non crederci.
Nel 2009 il Comune di Agrigento ottiene, con apposita delibera CIPE, un finanziamento di 6 milioni di euro per il raddoppio della via Empedocle.
Nel 2010 la Soprintendenza dei beni culturali di Agrigento dà un parere negativo.
A seguito di ciò il Sindaco chiede che detto finanziamento venga utilizzato per il rifacimento della rete viaria di Agrigento.
Il CIPE delibera al riguardo con atto n. 89 del 06/12/2011.
- 28/07/2011: protocollo d’intesa n. 19826 ed atti modificativi prot. n. 32287 del 14/12/2012 e n. 12091 del 22/05/2013 per la redazione del progetto e direzione dei lavori con tecnici interni del Comune e del Provveditorato
- 16/08/2011: determinazione sindacale n.164 per conferimento incarichi professionali interni per la redazione del progetto
- 05/09/2011 e 28/10/2011: atti di indirizzo del Sindaco per la redazione del progetto esecutivo
- 27/10/2011: nulla osta dell’Ispettorato forestale ai fini del vincolo idrogeologico
- 11/11/2011: parere favorevole e autorizzazione paesaggistica della Soprintendenza dei beni culturali
- 15/11/5011: voto del Comitato tecnico amministrativo
- 23/01/2012: autorizzazione paesaggistica definitiva della Soprintendenza dei beni culturali
- 22/03/2012: delibera della Giunta comunale n. 27 di approvazione del progetto in linea amministrativa
- 26/06/2012: svolgimento della gara indetta dal Provveditorato interregionale opere pubbliche
- 05/07/2012: aggiudicazione provvisoria dei lavori
- 04/02/2013. atto costitutivo della società consortile
- 17/04/2013: rep. n. 7017 contratto d’appalto
- 22/05/2013: decreto del Provveditorato di approvazione del progetto esecutivo
- 01/07/2013: verbale di consegna dei lavori
- 09/07/2013: richiesta della ditta di autorizzazione al subappalto
- 03/10/2013: autorizzazione del Provveditorato
- 15/102013: richiesta della ditta di autorizzazione alla fornitura dei conglomerati
- 29/10/2013: richiesta alla Prefettura dell’informativa antimafia