Valentina Piscopo
Oggi, Il 10 febbraio 2014, si celebra il “Giorno del Ricordo”, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano con la legge 30 marzo 2004, “con l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia che ha colpito gli Istriani, i Fiumani e i Dalmati nel secondo dopoguerra, vittime delle Foibe e costretti all’esodo dalle loro terre”. In occasione di questa giornata, anche Favara ha fatto sentire la sua presenza .
E’ stato organizzato, questa mattina, un convegno nella sala del Collare del Castello Chiaramonte, cosi da celebrare e “ricordare” i tragici eventi che hanno visto più di 350.000 italiani, culminati nell’esodo e nella deportazione, calpestati dalla follia di Josip Broz, passato alla storia con il nome di Maresciallo Tito. L’evento, presentato da Valentina Piscopo e Totò Arancio, è stato organizzato dal Liceo Statale “M.L.King”, coadiuvato dall’associazione “Penna Sottile”.
Di spicco le personalità presenti: il dirigente scolastico del liceo “M.L.King”, prof. Salvatore Pirrera; il Cav. Gaetano Allota, Società agrigentina Storia Patria; il prof. Gaetano Cusumano, segretario Anpi, Comune di Favara; Il prof. Giovanni Lattuca, poeta e letterato; il prof. Giuseppe Crapanzano, autore de “L’Istria di Gina”, ed il prof. Domenico Svettini, testimone diretto dell’orrore vissuto dagli istriani. A fare gli onori di casa, il Sindaco di Favara, Rosario Manganella. Coinvolti e parte attiva del “Giorno del Ricordo”, gli studenti del “M.L.King”, che sotto la guida esperta dei docenti delle classi coinvolte, hanno partecipato con la proiezione di un docu-film sulle foibe e con letture tratte, proprio, da “L’Istria di Gina”.
Ancora oggi, nonostante siano trascorsi più di cinquant’anni, le Foibe rimangono un argomento avvolto nel mistero, troppo scandaloso e sconcertante per rientrare all’interno dell’ ”intoccabile” Resistenza. Diventa, dunque, di vitale importanza, la cultura del “Ricordare”, proprio per non dimentica e per far conoscere alle nuove generazioni quel patrimonio culturale, letterario e artistico degli italiani di Istria, Dalmazia e Fiume, privati della loro dignità di popolo dalla bestialità degli uomini, e che ,ora, deve essere posto sotto i riflettori della giustizia storica.
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