Continua la nostra chiacchierata con lo scrittore, giornalista e sociologo universitario, Pippo Russo.
Professore, lei non scrive solo romanzi ma collabora anche come giornalista a numerosi quotidiani nazionali: ma non si ferma mai?!
Mi piace fare molte cose e quello per il giornalismo è un vecchio amore che non si è mai spento. Collaboro con diversi giornali e mi piace avere diverse tribune dalle quali dire la mia.
Che rapporto ha con la sua (e nostra) terra d’origine? Torna spesso ad Agrigento?
Non spesso, a dire il vero. Ma quando lo faccio mi reimmergo nelle sensazioni di quando vivevo qui. In questa terra ci sono nato e mi porto sempre dentro il bello e il brutto. Certe cose le si apprezza soltanto quando si va via. L’essere nato ad Agrigento mi ha insegnato un modo fantasticato di vedere le cose reali che alla lunga mi ha giovato.
Da sociologo, si trova certamente nella posizione di poter valutare ed analizzare con strumenti appropriati la nostra società: in un ideale gioco della torre, cosa salverebbe e cosa, invece, non salverebbe della Sicilia?
Salverei le bellezze di questa terra e la generosità della sua gente, oltre all’alto senso del rispetto che altrove viene equivocato. Cancellerei, se potessi, l’eterno spirito suddito e l’assenza del senso di responsabilità individuale.
Ho letto sul social network facebook, che le hanno dedicato un gruppo di supporto, che mi ha tra l’altro molto incuriosito, intitolato “Vogliamo che l’ACF Fiorentina riaccrediti il giornalista Pippo Russo!”: esattamente di cosa si tratta?
E’ una vicenda delicata della quale si sta occupando l’Ordine dei Giornalisti. Diciamo che in questo paese la verità è l’ultima cosa che si può mettere in piazza, e che ovunque si predilige il giornalista pronto a dire soltanto cose positive. Io non appartengo a questa categoria. Questo è il motivo per cui la Fiorentina mi ha negato l’accesso in tribuna stampa. Ovviamente la cosa avrà un seguito.
Ringraziandola per il tempo che ci ha concesso ed al contempo salutandola, potrebbe anticipare ai nostri lettori qualche suo prossimo progetto?
Del sequel di “Il mio nome è Nedo Ludi” ho già detto. A giugno è uscito il libreria il mio terzo romanzo, “La memoria dei pesci” (il secondo, “Memo”, è stato pubblicato nel 2008) e a luglio è giunto il libreria anche “Siculospirina”, un volume ricavato da “Sicilianismi”, la rubrica settimanale che tenevo su Repubblica-Palermo. E presto sarà la volta di un saggio sul rapporto fra sport e globalizzazione.
Antonio Fragapane
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