di Valentina Piscopo
Risulta difficile fare la cronaca del Consiglio comunale svoltosi ieri sera, 16 maggio, a Favara.
Seguo il consiglio del mio direttore Franco Pullara, secondo il quale è meglio far passare la notte , perché siamo ancora troppo agitati ed innervositi da quelli che abbiamo assistito nell’Aula Falcone-Borsellino , e di scrivere il pezzo l’indomani mattina. E così faccio. Tuttavia, la notte non ha cambiato granchè. I sentimenti che sentivo ieri sera, sono presenti ancora stamattina. Per far capire ai lettori quello che si è consumato ieri sera ,devo partire dalla fine. Caos totale. Tutti che si alzano. I consiglieri di opposizione vanno via al grido di “vergogna, vergogna!” e, ad onore del vero, a quelle esclamazioni si sono unite voci dal pubblico di favaresi che hanno assistito alla seduta. Ma quale è stata la scintilla che ha innescato l’incendio verbale?
La questione riguarda il nuovo regolamento cimiteriale.Precisamente, “Interpretazione autentica del comma 8, dell’art. 75 bis del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale di cui alle modifiche apportate con deliberazione consiliare n. 5 del 06.02.2014”. Viene presentata , a firma di 13 consiglieri, la richiesta di interpretazione autentica del comma 8, art. 75, ovvero il ricongiungimento familiare di due salme nelle sezioni di nuova costruzione.
Da qui, consiglieri di opposizione e maggioranza si sono susseguiti in una serie di interventi, ognuno a perorare la propria causa. Il consigliere Salemi, dopo aver fatto, a modo suo, una lezione ai suoi colleghi sul significato di “interpretazione autentica”, insiste sul fatto che il ricongiungimento di due salme in loculi di nuova costruzione non è sbagliato. Ma gli animi passionali di Lupo, Bennardo e Palumbo si scaldano, tanto che il quest’ultimo dice che” si poteva chiedere l’annullamento dell’atto piuttosto che l’interpretazione autentica” e che “nella maggioranza non ci sono menti pensanti”. Volano accuse e parole pesanti nell’aula consiliare tra il Palumbo e Salemi, mettendo fortemente in disagio il Presidente del consiglio Pitruzzella che, uomo intelligente e riflessivo e capace qual è, ha dovuto alzare la voce, citando i termini “legalità, equilibrio e rispetto. Chiaro e significativamente professionale è stata la dichiarazione del consigliere Mariella Vella sulla difesa del punto all’ordine del giorno che poteva e doveva essere trattato.
Anche il Consigliere Fallea, parla di “far chiarezza, ritornando a votare . Il consiglio comunale deve esprimere di nuovo la sua volontà”. Il consigliere Caramazza parla di vizi di forma e dice al presidente Pitruzzella che avrebbe dovuto convocare il consiglio in seduta straordinaria e non ordinaria. Ma lo scontro tra titani avviene tra il consigliere Palumbo e il segretario comunale Amorosia. Quest’ultimo chiede il parere tecnico del dirigente Avenia che, invece, non esprime parere tecnico in merito all’atto deliberativo. Insomma , iniziano ad alzarsi i toni e ad aumentare la confusione. Serpeggia tra il pubblico, il termine “sabotaggio”. Si scaldano gli animi. In questo clima che diventa rarefatto e pronto alla guerra, il presidente del consiglio Pitruzzella decide che per non invalidare la seduta e l’atto presentato dai 13 consiglieri, di rinviare i lavori di una settimana per dare il tempo di istruire la pratica per come richiesto dal notaio comunale.
A quanto pare la questione regolamento cimiteriale non è esaurita e brucia ancora. Ad essere seduti in prima fila i grillini favaresi che, per protesta, si sono presentati con cartelli con su scritto: “ Interpretate le vostre coscienze”. E forse sarebbe ora… Intanto, i favaresi hanno capito che al sindaco sono mancati i numeri per fare passare la sua interpretazione e allora si sono cercati i cavilli.
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