Valentina Piscopo
“Ormai da anni sosteniamo molte famiglie che fanno parte dei nuovi poveri, accudiamo fratelli stranieri infermi, aiutiamo fratelli stranieri e fratelli italiani senza fissa dimora, tutto questo grazie alla vostra generosità. Ancora una volta bussiamo alla porta del vostro cuore chiedendovi di condividere quel poco che abbiamo. Serve latte, riso, scatolette varie, salsa, detersivi ecc… Siamo sicuri che prima di andare in vacanza penserete ai poveri vero volto di Cristo. Potete lasciare i vostri doni in chiesa davanti alla statua di San Francesco. Grazie. Il Signore vi benedica”.
A parlare è Fra Giuseppe, superiore del convento Sant’Antonio (meglio noto come san Francesco) e della Confraternita della Tenda di Abramo.
Battagliero e coraggioso, fra Giuseppe sostiene sempre i bisognosi e discriminati della società, incurante del colore della pelle o del credo religioso . Il frate adottato dai favaresi non ha paura di mettere sotto esame le nostre coscienze ponendoci davanti ai veri bisogni della gente che soffre, chiusa in un dolore sempre più in sordo.
Noi condividiamo l’appello di fra Giuseppe e lo giriamo a tutta Favara perchè è impossibile rimanere insensibili alla realtà circostante. C’è una bellissima frase di James Joyce che dice “Mentre tu hai una cosa, questa può esserti tolta. Ma quando tu la dai, ecco, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre”. Allora diamo ciò che abbiamo a chi ha bisogno, a coloro che, sempre più spesso, sono fantasmi invisibili ai nostri occhi. Non emarginiamo le fasce più deboli della società ma, anzi, diamo loro la speranza nel domani e il conforto di avere una spalla sulla quale appoggiarsi. Lo possiamo fare senza grandi difficoltà. Basta accogliere l’appello di fra Giuseppe.
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