La Camera di Commercio di Agrigento ci ha consegnato, come ogni anno, la “fotografia” della situazione economica e sociale della nostra provincia e li ha presentati pubblicamente a Sciacca. Il 16 Giugno, analogamente, aveva presentato i dati del censimento ISTAT.
Da queste “istantanee” ne viene fuori l’immagine di una Provincia alla deriva, dove gli indicatori principali: occupazione, demografia e struttura delle imprese, fallimenti e situazione del credito, situazione delle infrastrutture, povertà ecc. sono tutti drammaticamente segnati dal segno meno!
Ad entrambi le riunioni ha partecipato un ristrettissimo gruppo di affezionati e di “addetti ai lavori”… che nemmeno coprono l’arco delle forze sociali ed imprenditoriali che persino compongono la stessa Camera di Commercio! Tutto questo è scandaloso!
Per non parlare dell’attenzione dei responsabili istituzionali, dei tanti soggetti politici e sociali della provincia.
Da troppo tempo gridiamo inascoltati che questa provincia non può essere destinata ad essere il “fanalino di coda”, inchiodata al 109° posto per reddito e valore aggiunto procapite; da troppo tempo sosteniamo che ha al suo interno le forze e le potenzialità per puntare al suo rilancio ed al suo sviluppo; da troppo tempo denunciamo la gravità e la insostenibilità di tale condizione. Ma non succede nulla!
Solo per fare un esempio, abbiamo il settore dell’edilizia che è praticamente in ginocchio, con ormai un dimezzamento della forza lavoro impegnata… possibile che non sia possibile mettere attorno ad un tavolo i Sindaci e gli altri Enti erogatori di spesa per comprendere concretamente cosa è possibile “cantierare” nell’immediato o a breve?
A settembre scade la Cassa Integrazione per ITALCEMENTI SpA e, dopo 2 anni, non si è costruita alcuna certezza sul futuro!
La stessa ipotesi fatta balenare di un accordo con Italkali appare così subordinata a troppe condizioni da non costituire, allo stato, una vera opportunità.
Abbiamo l’annuncio di grandi investimenti (leggi rigassificatore) che sono rallentati da un doveroso accertamento sul terreno della legalità: possibile che non si riescano a coniugare tali legittime esigenze (che noi sosteniamo e sosterremo sempre poiché non vi è sviluppo possibile se non dentro le regole e la legalità) con la esigenza di far partire tali opere e, con esse, una prospettiva di sviluppo possibile?
Gli esempi potrebbero continuare… Il tema è sempre lo stesso: abbiamo bisogno di un Governo che dimostri con i fatti di essere vicino a questa Provincia.
Abbiamo bisogno una “classe dirigente” degna di questo nome che sappia scegliere insieme alle forze sociali e dell’impresa, le priorità e su quelle costruisca una concreta ipotesi di sviluppo.
E, invece, assistiamo inermi al fatto che un pezzo di provincia lavori per costruire per sé una sua “via allo sviluppo” e alla generale distrazione: ma se la politica non mette al primo posto l’esigenza di creare le condizioni per costruire lavoro, occupazione, sviluppo, benessere, servizi… di cosa si occupa?
Perché si inseguono i singoli pezzettini e sfugge sempre il quadro d’insieme, il progetto complessivo, il “piano industriale” di questa provincia?
Noi siamo stanchi di limitarci alla recensione dei dati!
Siamo stanchi di vedere, impotenti, andare questa Provincia alla deriva, occorre un colpo di reni, uno scatto d’orgoglio che riesca a rimettere questa Provincia in piedi.
Altro che fughe in avanti verso province più piccole!
Servirebbe tornare ragionare in grande, pensando ad aree più vaste ed una progettualità che miri a fare sistema con le province della fascia sud occidentale.
Sapremo riuscirci?