“Avviata indagine conoscitiva sulla sanità alla Camera ma puntiamo a commissione di inchiesta sulla corruzione”.
“ Gli arresti all’ospedale Cervello sono la punta dell’iceberg di un sistema infernale e corrotto che rischia di stritolare il cittadino tra abusi e disservizi”.
Non sono per nulla sorpresi i parlamentari Cinquestelle palermitani alla Camera, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita, dagli ultimi sviluppi che hanno portato sotto i riflettori dei media medici ed operatori dell’ospedale di via Trabucco.
Per i parlamentari uno dei principali problemi della Sanità è la corruzione, cosa che hanno sempre gridato ad alta voce a Monecitorio, “anche se il governo Renzi fa orecchie da mercante”.
“Per questo – dice Giulia Di Vita – abbiamo chiesto una commissione di inchiesta sulla corruzione in Sanità e intanto siamo riusciti a farci approvare in commissione Affari Sociali una nuova indagine conoscitiva sul tema, completa della lista di interlocutori da audire”.
“Chi sa parli e denunci”, afferma Riccardo Nuti. “All’interno delle strutture ospedaliere ci sono sicuramente tantissime persone oneste, professionali e volenterose, ma anche altre disoneste, lassiste, corrotte. Queste ultime vanno cacciate senza alcun rimorso e le prime devono denunciare, alle autorità e a noi tutto il marcio che c’è nelle strutture sanitarie. Noi ci impegneremo a condurre questa battaglia in Sicilia, così come a livello nazionale, ma i siciliani devono ribellarsi a quello che viene definito come normale, ma che normale non è”.
Nuti si riferisce anche ai numerosi disservizi ospedalieri, una costante che ormai viene quasi accettata da tutti.
“Negli ospedali – dice – ormai la gente vine abbanandonata al suo destino. Ne ho avuto un esempio ieri al pronto soccorso del Cervello, dove ho visto di tutto: dai medici urlavano “pagliaccio” al parente di un paziente, arrivando quasi alle mani, a scarafaggi passeggiavano allegramente all’ingresso della struttura. Ho visto persone attendere 8 ore per un codice giallo, in attesa di una gastroscopia, che alla fine non non è nemmeno arrivata, perché “non ci sono i posti per un ricovero” e “gli altri ospedali non me ne danno”. Ho visto pazienti che si addormentavano stremati nelle sedie e altri che durante la notte abbondavano esausti il pronto soccorso e gente che vomitava nei corridoi, nella speranza che almeno questo potesse suscitare l’attenzione di qualche medico”.