Da un post su Facebook dell’ex assessore comunale di Favara Enzo Biancucci nasce un dibattito sul mancato contributo per il comune. Lo stesso Biancucci posta: “Nell’elenco non trovo Favara, spesso il nostro comune si è prodigato dimostrando tanta generosità, mettendo a disposizione il palazzetto, la verità che nessuno si interessa, e dire che abbiamo rappresentanti ai massimi livelli, in questo caso non ci sono scuse, non posso che dire vergognatevi….”
In realtà sui compensi ai comuni che hanno ospitato i migranti, non figura il comune di Favara, a differenza dei Comuni di Agrigento, Augusta, Caltanissetta, Catania, Lampedusa, Mineo, Palermo, Pozzallo, Ragusa, Siculiana, Siracusa, Trapani e Porto Empedocle.
Continua lo sfogo di Biancucci, che vede anche la condivisione di tanti altri tra cui l’ex presidente del consiglio, Luca Gargano e l’attuale presidente Leonardo Pitruzella: “noi abbiamo dato negli anni, loculi, assistenza, palazzetto, straordinari, energia elettrica cuore, la verità che nessuno porta le istanze del paese, nelle stanze dei bottoni, il muto di Don Diego Della Vega, otterrebbe più risultati..”
E dire che Favara, in questo momento storico gode della presenza alla camera dei deputati di due giovani figli di questa terra, Nino Bosco e Tonino Moscatt, che tra l’altro si contraddistinguono per l’appoggio comune allo stesso governo a guida Renzi con la partecipazione dell’agrigentino Angelino Alfano, proprio ministro degli interni ed amico personale dell’On. Bosco.
Quest’ultimo, in un comunicato stampa all’ansa dichiara “Fieri di uno Stato responsabile, grazie al provvedimento del ministro degli Interni, Angelino Alfano, lo Stato si fa garante del dovere sacro dell’accoglienza di immigrati ma allo stesso tempo responsabilmente va incontro ai tanti comuni siciliani che con generosita’ hanno sostenuto e sostengono ancora ingenti spese per assicurare una degna sistemazione ai bisognosi, donne e bambini”: cosi’ Nino Bosco, deputato siciliano del Nuovo Centrodestra. ”Finalmente – aggiunge – ora si potra’ scorporare le spese per l’accoglienza dagli stringenti vincoli del patto di stabilita’.
La domanda nasce spontanea: perché Favara non è tra i beneficiari di questi contributi? E quali criteri sono stati adottati per costituire questo elenco di beneficiari?