Ormai l’aula del consiglio comunale di Favara è diventata una sorta di Torre di Babele, nella quale i 30 inquilini parlano lingue diverse non comprendendosi l’uno con l’altro.
La geografia politica in seno al consiglio comunale è profondamente mutata dal giorno del suo insediamento. consiglieri, a fase alterna, sono passati dalla maggioranza all’opposizione e viceversa.
Manganella alla sua terza giunta, monca da mesi di due assessori uno dei quali nell’importantissimo settore dei Lavori pubblici, è ormai privo di una maggioranza sia politica che numerica.
I partiti politici a Favara non riescono a dialogare con sindaco ed il sindaco non riesce a coinvolgere i consiglieri comunali in un progetto di rilancio.
Nemmeno per il conto consuntivo, il sindaco Manganella riesce a racimolare una minima maggioranza di 12 consiglieri comunali, minimo necessario per l’approvazione in seconda convocazione.
La politica a Favara vive una paralisi cronica: Manganella, ex capopopolo, non riesce più a convincere i favaresi e a guidare la nave che sta invece per affondare.
Come se non bastesse, di recente si sono registrati ambigue posizioni dei maggiori partiti nazionali: il Nuovo Centro Destra e più precisamente Antonio Fallea e Mariella Vella assieme al portavoce Montalbano, vicini alle posizioni dell’On. Bosco chiedono per mezzo dei mass media le immediate dimissioni del sindaco; mentre Stefano Valenti, Giuseppe Rizzuto (vicini alle posizioni dell’On. Fontana) con l’assessore Enzo Agrò e Giuseppe Nobile, sostengono “virtualmente” l’Amministrazione Comunale, oltre al consigliere/assessore Giuseppe Milioti.
Il Partito Democratico, partito del sindaco Manganella, ha più volte manifestato per mezzo del segretario cittadino Vitello e al responsabile degli Enti Locali Mossuto, malumore e dissenso sull’operato di Manganella, ma non riesce a prendere una definitiva posizione, con i suoi unici consiglieri Gaetano Caramazza e Gero Castronovo che con l’assessore Carmelina Vita comunque sostengono il sindaco, così come i consiglieri comunali del MPA, Alaimo e Limblici, con l’assessore Antonietta Vita.
A questi si aggiungono Salemi e Bottone dell’UDC che ad oggi dimostrano sintonia con il sindaco, a differenza dei colleghi Giuseppe Grova e Michele Lombardo sempre dell’UDC che invece sembrerebbero non riconoscersi nella maggioranza.
L’opposizione, a tratti compatta riuscendo suo malgrado a tenere il numero legale delle sedute consiliari, è invece composta da Antonio Palumbo (R.C.), Filippo Ceresi (R.F.), Salvatore Broccia, Salvatore Lupo e Rino Scalia (art. 4) Dalli Cardillo, Tania Sgarito e Giovanni Bennardo (socialisti), Giuseppe Grova e Michele Lombardo (udc), Antonio Fallea e Mariella Vella (ncd). Un numero sufficiente per poter presentare almeno ufficialmente la mozione di sfiducia e dibattere in Consiglio comunale le inefficienze dell’A.C. Manganella.
Posizione incerta per il presidente del consiglio Leonardo Pitruzzella e dei consiglieri comunali: Antonello Crapanzano, Erika Matina, Antonio Alaimo, Genny Chianetta, Giuseppe Bellavia, Distefano Giacomo, Milioti Pasquale.
Questa almeno sulla carta le posizioni, nei fatti in queste settimane si è riscontrato assoluta improvvisazione, tatticismo e assenza assoluta di programma.
Un’amministrazione comunale sola, che naviga a vista senza alcuna direzione; un consiglio comunale attento solo al gettone di presenza, senza incidere sulle scelte politiche del sindaco. Tutti attendono la fine di questa legislazione, la fine di un calvario, specie per i cittadini, ma nessuno vuole staccare la spina.
Il paese è allo sbando, Manganella sta guidando il peggioramento con la coalizione di irresponsabili.
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(finu ca dura è furtuna) vecchio detto che calza a pennello per queste marionette. Buona parte di questa gente finita questa avventura, non saprebbe più cosa fare. Quindi, meglio elemosinare quel preziosissimo gettonino. Hanno più dignità i barboni che almeno ci mettono la faccia.
Ritengo,caro Joseph,che ormai anche a pubblicare qualche,
buon pezzo,come il tuo,siamo arrivati ad essere cosi schifati
della politica che nessuno ne vuol sapere niente di niente.
Purtroppo, i nostri attuali rappresentanti politici hanno dimostrato
tutta la loro limitatezza, in ultimo,(vedi il totale silenzio e la totale assenza dal territorio della coalizione di responsabilità) e quindi
come al solito a pagarne le spese sono sempre i cittadini.
Conoscendo la mentalità del favarese dico: non pensate che la prossima legislatura cambierà qualcosa, si ritornerà a ricercare candidati,che possono riempire le liste, con persone che portino voti, indipendentemente dalla loro preparazione culturale .
Per questo mi permetto di consigliare : lasciate perdere tutte le invidie, gelosie, ripicche personali e politiche e iniziare ad adoperarsi, fuori dalle ideologie politiche e di appartenenza, a creare un percorso di unità serio e concreto. Veramente, per il bene della città! Con stima!