La designazione della nuova giunta tarda ad arrivare. Voci di corridoio sussurrano che comunque è questioni di ore e che forse il nostro giornale aveva già “indovinato” gli uomini e le donne della giunta Rosario Manganella. Nell’articolo “Pronta la Giunta dei “12 apostoli” avevamo tentato di presentare le dinamiche politiche e provato ad individuare i nuovi compagni del sindaco.
Il comune è stato per settimane senza guida, una nave che affonda e imbarca acqua da tutte le parti, con un comandante che non riesce ormai da anni ad individuare la giusta rotta, andando a sbattere su tutto e tutti.
I 12 consiglieri comunali hanno atteso circa un mese dalla mozione di sfiducia discussa in consiglio comunale, per concordare la squadra di governo. Nessun cenno, invece, sul programma e gli obiettivi da raggiungere in questi altri due anni. Solo una questione di matematica politica; che interessa dei favaresi, vessati da tasse ed imposte ai massimi storici? L’importante è tenere lo scettro e consentire ai propri fedelissimi l’accesso al potere.
Pare che potrebbe rientrare in gioco qualcuno della prima ora, impegnato nella prima giunta Rosario Manganella, così come si è cercato di coinvolgere ricevendo invece un diniego, personalità di esperienza amministrativa. Quasi certe la permanenza di due degli attuali assessori e l’innesto di 4 nuovi assessori in rappresentanza della minoranza consiliare.
In fondo è difficile accettare di partecipare ad un’esperienza politica fallimentare, così definita oramai da tutti i partiti, compreso il PD e il NCD. Manganella è riuscito, come Crocetta, a spaccare tutti i partiti e a stravolgere il quadro politico scaturito dalle elezioni amministrative. In verità anche i consiglieri comunali o i parlamentare fanno a gara per ottenere il premio della nomina nelle giunte, quasi come fosse l’unico interesse politico. Poche o quasi nulle le proposte o gli indirizzi politici. Tanta confusone e capriccio politico, proprio per dispetto incrociato.
Alle porte la mozione di sfiducia popolare organizzata dal Movimento 5 stelle che ha ricevuto ufficiosamente le adesioni anche di movimenti civici e di tanti operatori politici.
Il 25 ottobre, quasi in concomitanza con lo sfiducia day a Crocetta previsto per il 26 ottobre, è stato organizzato nelle piazze di Favara lo sfiduciaday ad un altro Rosario, quello di Favara, Sasà per i suoi vecchi amici, considerando che ne abbia ancora. In fondo due personaggi, due compagni che ambivano la rivoluzione ma hanno generato l’involuzione ed il peggioramento. La gente e gli elettori non perdoneranno ad entrambi di avere sedotto ed abbandonato anche le loro speranze, ed in tanti firmeranno le mozioni di sfiducia popolari.
Questa solo una parte della mozione a Rosario Manganella, elaborata dal Meet Up M5S di Favara:
Le aspettative da parte della città erano tante e gli slogan al cambiamento politico sono diventati pura demagogia. Tanti cittadini si sono illusi che un uomo politico di esperienza potesse cambiare le sorti di un paese come Favara. Così, dallo sbandierato cambiamento si è passati al peggioramento, con una crisi politica ed un braccio di ferro istituzionale che dura ormai da anni e con i problemi che continuano a non essere irrisolti. Non viene ormai garantita nemmeno l’ordinaria amministrazione ed il fallimento politico dell’attuale sindacatura è talmente evidente che in paese vi è un palese senso di rassegnazione. I defunti in attesa di una degna sepoltura salgono ogni giorno di numero e nulla si è fatto per pianificare i lavori che garantiscano una tumulazione degna di questo nome. Nei locali comunali regna la sporcizia e l’incuria: ratti, parassiti, erbacce e spazzatura fanno da cornice alle nostre scuole. Con una frequenza ormai allarmante, sempre più giovani sono costretti ad emigrare per la mancanza di occupazione, e sempre meno giovani trovano lavoro. Non c’è nessun piano di sviluppo in atto per risolvere questo grave problema e sempre più attività commerciali chiudono o stentano ad andare avanti.
Un operatore della sua esperienza politica (così era stato proposto in campagna elettorale) che litiga con tutti, un ex comunista, ex autonomista, ex crocettiano, per farsi candidare è diventato persino un ex berlusconiano, un uomo per tutte le stagioni, che non gode più di alcuna stima popolare e non riesce a risolvere nemmeno i piccoli problemi della città.
Insomma, il paese è abbandonato e il compagno Rosario ostenta ancora arroganza e superbia nel mantenere ad ogni costo la sedia che sognava sin da piccolo.
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