Pino Sciumè
“Abbiamo pensato, con l’incontro di oggi, che non vorrei definire solo come una semplice conferenza stampa, di fare assieme a voi, nella qualità di operatori dell’informazione, una specie di punto di riordino sul servizio che Girgenti Acque, ormai da qualche anno, svolge in provincia di Agrigento”. Con queste parole inizia il primo incontro con la stampa che la Società ha voluto si tenesse nei propri locali siti nella zona industriale agrigentina.
A parlare è il Presidente e A.D. Dott. Marco Campione in una gremitissima sala riunioni di Girgenti Acque SpA, Società che si occupa della distribuzione dell’acqua e dei servizi di fognatura e depurazione dei reflui nel nostro territorio.
I recenti casi di Lucca Sicula e Ravanusa non potevano restare privi di un significativo commento, tant’è che alla fine delle problematiche esposte dall’ A.D., si è avvertita la sensazione che nella realtà delle cose, molte delle quali non conosciute, Girgenti Acque abbia voluto mostrare non soltanto l’arida importanza di numeri, ma anche e, forse, soprattutto, un aspetto umano che in fondo si aspettava di conoscere da tempo. Adesso l’azienda che gestisce il servizio idrico apre, più di prima, e cerca il rapporto diretto con la stampa per avvicinare e farsi meglio conoscere dall’opinione pubblica, senza il “freddo” comunicato aziendale.
Ovviamente c’è stato spazio per i numeri. Marco Campione ha tenuto a sottolineare lo stato pietoso dell’intera rete idrica e fognaria della provincia di Agrigento al momento dell’assunzione del servizio, frutto di una trentennale inefficienza dei comuni. Ancora oggi, nonostante sforzi non indifferenti, quasi il 60% dell’acqua proveniente dalle sorgenti non arriva nelle case dell’utenza finale, sia per la precarietà della condotta idrica e sia per motivi riconducibili ad un uso non propriamente legale del prezioso liquido.
Premesso che la Società, ha precisato il Presidente, non trae alcun guadagno dalla gestione dell’acqua, in quanto bene primario pubblico, in questi primi anni la Girgenti Acque ha dovuto sottoporsi a sforzi economici rilevanti. A cominciare dal personale che ha raggiunto quota 350 unità lavorative per poi proseguire con la necessità di dotarsi di un autoparco di circa 150 automezzi forniti di impianto gpl. A ciò va aggiunto il potenziamento ad otto centralinisti che svolgono una lodevole mansione di rapporti con l’utenza.
Una voce pesante sui costi è rappresentata dai circa 750/mila avvisi recapitati a 160/mila utenti che in soldoni raggiungono la cifra di 400/mila euro di spese postali. Senza contare il rinnovo dell’autoparco nel 2015 a cui si farà fronte mediante la convenzione stipulata col Ministero che permetterà la consegna dei bollettini di pagamento direttamente al domicilio degli utenti tramite il personale dell’azienda. Infine i circa duemila km di rete idrica e fognaria, 24 impianti di depurazione, 2 impianti di depurazione, 28 di sollevamento idrico, 54 di sollevamento fognario, 14 campi pozzi e 14 sorgenti.
L’Amministratore ha concluso con la certezza di poter offrire un servizio ottimale rivolto all’intera popolazione agrigentina a fronte di un impegno comune di rispetto delle regole che apporterebbero maggiori agevolazioni economiche riducendo lamentele non imputabili a Girgenti Acque, che si è sempre sforzata di venire incontro ai bisogni dei meno abbienti anche attraverso dilazioni di pagamento di lungo periodo. Voci insistenti di corridoio informavano di numerosi casi di utenza morosa “salvati” da tasche umanitarie della stessa società.
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