Tancredi (M5S): “All’Ars si discute solo di poltrone in un clima surreale che sta portando allo sfascio la Regione”

GIUDIZIO CRITICO DEI GRILLINI SUL RINVIO A META’ DICEMBRE DELL’ELEZIONE DEL VICE PRESIDENTE DELL’ARS PER MANCANZA DI UN ACCORDO TRA I PARTITI.
 
Altro che accelerazione istituzionale. L’Assemblea regionale siciliana ripiomba nell’anonimato legislativo.
Dopo l’esito della conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari, di ieri, che ha spostato a metà dicembre la discussione sull’elezione del vice presidente e della rotazione dei presidenti delle Commissioni parlamentari, il più antico Parlamento d’Europa rischia di rallentare ancora di più l’attività che ha prodotto, per la verità ben poco negli ultimi mesi.
Non è un caso che dal luglio scorso ad oggi all’Ars i lavori parlamentari e le ore d’Aula scarseggiano rispetto al passato, oramai lontano, che caratterizzava la qualità delle leggi approvate che spesso anticipavano la formazione nazionale.
Sulla vicenda entra a gamba tesa il parlamentare del M5S all’Ars, Sergio Tancredi il quale commenta: “è paradossale che l’attività legislativa di questo Parlamento si sia ridotta a mera discussione di poltrone, siano esse governative o spettanti alle opposizioni, quando invece la regione è in ginocchio”.
“Oggi abbiamo vissuto l’ennesimo ‘gioco delle parti’ – prosegue l’esponente grillino – in cui c’è chi fa finta di essere governo e chi fa finta di essere opposizione, in attesa di avere riconosciuta la poltrona pattuita”.
Duro il giudizio del parlamentare Pentastellato sull’ordine dei lavori stabilito dalla citata conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari di ieri pomeriggio che ha rinviato al prossimo mercoledì l’Aula senza il punto dell’elezione del vice presidente del Parlamento.
“Noi abbiamo cercato di fare in modo che si cominciasse ad andare oltre questi giochi di Palazzo – aggiunge Tancredi – ma ci scontriamo, ancora una volta, con il ‘muro di gomma’ della partitocrazia più squallida che, in un clima surreale, sta portando questa Regione al disastro”.
Una conferenza dei capigruppo, come dicevamo, che ieri pomeriggio ha deciso di non decidere, rinviando la prima seduta utile al prossimo mercoledì senza aver inserito il punto all’ordine del giorno dell’elezione del vice presidente.
Poltrona lasciata vacante da Salvo Pogliese, eletto al Parlamento europeo nel giugno scorso.
Motivo del rinvio? Il mancato accordo sul nominativo alla vice presidenza dell’Ars che alimenterà il chiacchiericcio politico ed il confronto per trovare una quadra che rischia di distrarre l’intero Parlamento dall’attività istituzionale e dalle scadenze di fine anno.
E tutto questo accade mentre la Sicilia è alla deriva non solo istituzionale ma – e soprattutto – economica e sociale.
L’accelerazione voluta dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo il varo del Governo – Ter, che avrebbe dovuto coinvolgere anche l’attività parlamentare, quindi, può attendere.
È come quel poveretto che dispersosi nel deserto avvista un’oasi, cerca di avvicinarsi per dissetarsi ma amaramente si accorge che è solamente un ‘miraggio’. Come quello di una Sicilia schiacciata tra il Governo e il Parlamento che invece di operare per risollevare le sorti della Sicilia e dei siciliani sono impegnati a cincischiare lasciando a bocca asciutta i siciliani.
Oppure, come in una partita di calcio dove le squadre contendenti decidono di ‘fare melina’ per non farsi male rinviando il momento per lo scontro.
Purtroppo la sorte dell’Isola non è come una partita di calcio, è molto ma molto di più. In palio c’è il futuro dei giovani, dei lavoratori, delle imprese, dei disoccupati, di una Regione in ginocchio di fronte ad un Governo che decide costantemente di non decidere e di un Parlamento ubbidiente al volere del ‘Rivoluzionario’ (di cosa?).

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