TRA APRILE E LUGLIO 2015 A PERDERE IL POSTO DI LAVORO POTREBBERO ESSERE IN 8000
E’ sempre più ‘macelleria sociale’ nel settore della Formazione professionale. Altri 1000 lavoratori licenziati. Adesso è toccato ai dipendenti dell’ente di formazione Ial Sicilia. Il progetto politico del Governo regionale di azzerare il sistema, con la fuoriuscita degli 8 mila operatori iscritti all’Albo regionale, si avvicina sempre più. Ne sono rimasti circa 2000 attivi che lavoreranno fino al 31 luglio prossimo, data ultima di scadenza della terza annualità dell’Avviso 20/2011 (salvo proroghe), e poi arriverà il licenziamento anche per loro.
A questi vanno aggiunti i circa 1750 lavoratori, impegnati nel Piano della ‘Garanzia Giovani’ presso il Ciapi dal nove gennaio scorso per tre mesi, che alla fine del contratto, con ogni probabilità, resteranno senza una ulteriore opportunità di lavoro. E poi i circa 700 operatori che ad aprile completeranno i sette mesi di attività, sempre al Ciapi, a valere sul progetto ‘Prometeo’. E questo perché il mostruoso ritardo dell’amministrazione regionale degli ultimi due anni e l’inadeguatezza del Governo regionale (forse voluta) lasciano senza programmazione il settore, destinato, quindi a chiudere i battenti.
Va detto che, i lavoratori dello Ial Sicilia hanno ricevuto la ‘triste’ notizia direttamente dal legale rappresentante Vincenzo Conticello in due distinti incontri: a Caltanissetta stamattina e a Trapani nel pomeriggio.

Come abbiamo più volte raccontato nel recente passato, la revoca all’accreditamento all’ente di formazione più grande della Sicilia è arrivata dopo un lungo e complicato contenzioso con l’amministrazione regionale senza aver avuto alcun coinvolgimento giudiziario. Va ricordato che lo Ial Sicilia uno dei colossi storici della formazione professionale in Sicilia, caduto sotto i colpi del Governo guidato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha vissuto dal mese di marzo del 2013 ad oggi due anni di passione, scanditi da revoche dell’accreditamento, autorizzazioni temporanee alla chiusura dei corsi già avviati, provvedimenti transitori di deroga alla revoca, revoca della deroga, diffide, denunce e così via.
Lo Ial Sicilia è stato, con ogni probabilità, vittima di uno scontro titanico tra pezzi importanti del Partito democratico siciliano. Una guerra tutta interna al PD siciliano che ha patito vittime illustri cadute nella mani della giustizia ma che ha portato l’ente a chiudere i battenti, con contestuale fuoriuscita dal mercato del lavoro di tutti i dipendenti. Come dire, l’ente più grosso della Regione siciliana smembrato e distrutto sotto i colpi del fuoco amico.










