REGOLAMENTI UE NON TENGONO CONTO DELLA REGIONALIZZAZIONE E DELLA SPECIFICITA’ DEI TERRITORI COSTIERI
La crisi del sistema pesca siciliano e le possibili soluzioni alla luce del caos in Libia. A parlarne Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca nel corso di un incontro con una delegazione del Movimento 5 Stelle guidata dagli europarlamentari Marco Affronte, componente della Commissione Pesca e Ignazio Corrao, della Commissione Sviluppo. Ad accompagnare i due esponenti grillini Sergio Tancredi e Matteo Mangiacavallo, parlamentari all’Ars.
Durante l’incontro si è parlato delle cause della crisi del sistema pesca siciliano e delle possibili soluzioni, in particolare per quanto riguarda la marineria mazarese che, come noto, è storicamente legata alle catture in acque internazionali, in particolare a quelle prospicienti la Libia.
“La limitazione delle zone di pesca – commenta Tumbiolo – dovuta alla estensione della sovranità degli stati costieri del Mediterraneo, come Egitto, Tunisia, Malta e Libia, nelle acque storicamente e legittimamente battute dalla marineria siciliana, è fra le principali cause della crisi produttiva e occupazionale. In particolare la Libia – sottolinea – ha unilateralmente e paradossalmente esteso la sovranità fino a 74 miglia dalla linea di base della sue coste”.
“L’auspicio è che il popolo libico ritrovi la pace politica e sociale – sostiene il presidente del Distretto della Pesca, i libici sono da sempre amici dell’Italia e adorano i siciliani. La necessità di perseguire e continuare il difficile dialogo con la Libia, con tutte le parti in campo – prosegue – è una priorità anche per i pescatori siciliani e per la marineria mazarese in particolare”.
“Considerato il caos in cui è piombata la Libia – conclude Tumbiolo – e la conseguente mancanza di interlocutori stabili, chiedo alle competenti autorità di valutare l’opportunità di sorvegliare le zone di pesca stabilmente, attraverso un pattugliamento marino ed aereo e di tutelare quindi la sicurezza dei pescatori italiani”.
I portavoce del Movimento 5 Stelle, impegnati negli incontri di confronto con le realtà della pesca siciliana, hanno preso atto della relazione sulla questione delle acque internazionali presentata dal Distretto Produttivo della Pesca.
Secondo l’eurodeputato Affronte: “Ci stiamo confrontando con chi fa questo mestiere in Sicilia e ci siamo resi contro che in sede di Commissione europea per la Pesca, concetti come quelli di agricoltura del mare e della ‘Blue Economy’ sono spesso parole, mentre nell’operato del Distretto ne abbiamo contezza.
“L’Unione Europea – conclude l’europarlamentare – in materia di pesca applica dei regolamenti troppo vasti che non tengono conto della ‘Regionalizzazione e delle specificità dei territori costieri.”
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Questione Libia. Tumbiolo: L’Italia protegga i suoi pescatori
By vedisotto3 Minuti di lettura