PROSEGUE LA QUERELLE TRA IL LEADER BERLUSCONI E L’EX PUPILLO, A CAPO DELLA CORRENTE DEI ‘RICOSTRUTTORI’, CHE RIVENDICA PRIMARIE PER LA SCELTA DEI CANDIDATI E MAGGIORE DEMOCRAZIA INTERNA
Stop ai candidati nominati, primarie e più democrazia interna. Sono alcuni dei i punti fondanti il progetto della corrente in seno a forza Italia dei ‘Ricostruttori’, il cui leader è Raffaele Fitto. E la vista di ieri in Sicilia dell’europarlamentare di Forza Italia, ex presidente della Regione Puglia e già ministro degli Affari regionali nel quarto Governo Berlusconi dal 2008 al 2011, non è andata giù ai berlusconiani che vedono il leader dei ricostruttori come ribelle e possibile ostacolo ai piani politici del Cavaliere ed alla tenuta stessa del partito. Fitto è sceso nell’Isola per raccogliere consensi al proprio progetto politico. Pur avendo dichiarato di non essere contro Berlusconi nella realtà dei fatti si registra un clima di resa dei conti. Non a caso si registra la reazione dei berlusconiani di Sicilia. Atteggiamento scontato ed ovvio visto che in atto si sta consumando una vera e propria guerra tra l’ex pupillo del Cavaliere ed il suo partito. Da quanto sembra, la querelle si sarebbe spostata sul terreno delle regionali in Puglia. Se i nomi dei fittiani venissero ‘epurati’ dalle liste pugliesi degli azzurri, il dissidente, sarebbe pronto a un’iniziativa giudiziaria per vietare l’uso del simbolo di Forza Italia alle regionali in Puglia.
Non sono mancate le polemiche con i berlusconiani siciliani, dicevamo. A far sentire l’eco del dissenso Vincenzo Figuccia, coordinatore azzurro della provincia di Palermo e Giulio Tantillo coordinatore della città di Palermo.
“Fitto, l’uomo della fronda sbarca in Sicilia – dichiarano gli esponenti forzisti, un grande obiettivo il suo: riunire in un cinema meno di 400 persone per chiedere a Berlusconi ‘democrazia’, ovvero il riconoscimento della sua falsa leadership”.
“Un elogio alla perdita di tempo quella di Fitto – aggiungono – che avrebbe fatto meglio a restare in Puglia per lavorare alle prossime elezioni regionali, per i suoi concittadini, per Forza Italia”.
“Facciamo notare al ‘leader’ e al suo braccio destro Romano – sostengono Figuccia e Tantillo – che ieri nel cinema palermitano mancava proprio Forza Italia, vi erano infatti rappresentanti di Cantiere Popolare e di altri partiti del centrodestra, qualche curioso, ma non esponenti del movimento di Silvio Berlusconi”.
“Mi permetto inoltre di dare un suggerimento ai frondisti- conclude Figuccia – prima di sparare numeri sulle presenze sarebbe meglio mettersi d’accordo: Fitto millanta 500 persone, Romano 1000, la sala non ne contiene più di 400. Che confusione”.