NON PIACE LA PROPOSTA A SINDACATI E ASSOCIAZIONEI DEGLI ENTI FORMATIVI FORMULATA DALL’ASSESSORE AL LAVORO CARUSO. PRONTE PROTESTE ECLATANTI
Non si placano le proteste dei lavoratori per la proposta avanzata dal Governo regionale alle parti sociali che prevede la prosecuzione del rapporto di lavoro col Ciapi solamente per la figura di orientatore e non anche per le altre che dovrebbero ritornare, dal 10 aprile prossimo, al termine del trimestre di attività, presso gli enti di appartenenza. A testimoniare il clima pesante che si respira tra i lavoratori quanto accaduto ieri nel corso dell’assemblea unitaria degli operatori esperti in politiche attive del lavoro ad Enna indetta dalle segreterie provinciali di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.
Durante l’incontro, che si è svolto presso i locali dell’Enaip, si è registrato un clima incandescente in occasione della lettura della bozza di accordo proposta, come dicevamo, dall’assessore Bruno Caruso alle organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo di lavoro della categoria ed alle associazioni datoriali degli enti di Formazione professionale nell’incontro tenutosi a Palermo lo scorso 9 marzo.
I lavoratori, in una nota, fanno sapere che “respingono con fermezza l’ipotesi di accordo e chiedono a gran voce ai sindacati, convocati per oggi di non sottoscrivere alcun accordo se prima non concordato con i lavoratori”. Ed aggiungono che: “In mancanza di risposte certe e garantiste per l’occupazione di tutta la platea, proseguirà lo stato di agitazione attraverso l’attivazione di iniziative di lotta incisive ed eclatanti”.
Il messaggio lanciato attraverso l’assemblea unitaria e’ chiaro e ribadito nella richiamata nota.
“Non siamo più disponibili ad accettare compromessi – si continua a leggere nel documento richiamato – e soluzioni tampone come quelle messe in campo in questi lunghi mesi. Altro che contratti di prossimità.
E poi, lanciano lo slogan: “Le regole del gioco, questa volta, le stabiliscono i lavoratori”.
All’assemblea unitaria hanno partecipato anche i lavoratori di Caltanissetta e delle Madonie.










