Nel 2014 per la prima rata Tari “Il Sindaco Rosario Manganella comunica alla cittadinanza che a causa del ritardo nel recapito delle bollette relative alla TARI, parte della nuova IUC, eventuali pagamenti della prima rata effettuati in ritardo non saranno sanzionati”.
Per l’anno in corso ancora non sono state inviate le bollette Tari con scadenza Giugno e Agosto. E Manganella si lamenta del suo Renzi ed “esprime viva preoccupazione per il mancato invio dei trasferimenti agli Enti Locali da parte dello Stato e della Regione”.
Come dire, la colpa è sempre degli altri, mai la sua. E già che c’è ci ricorda che in mancanza di trasferimenti si deve ricorrere “alle anticipazioni di Cassa della propria Tesoreria per i fini istituzionali, compreso il pagamento degli stipendi ai 500 dipendenti. Ciò comporta un ulteriore aggravio della spesa e, di conseguenza, il pagamento alla Banca di nuovi interessi che pesano, come una spada di Damocle, sulla già difficile situazione finanziaria della Municipalità”. Ci vuole prendere in giro. Per i ritardi nella bollettazione della Tari non ricorreremo forse alle anticipazioni di cassa, caricandone gli interessi sui contribuenti?
Ma l’apoteosi Manganella la raggiunge quando dice che “È una situazione insostenibile che denunciamo con forza e per cui chiediamo all’Anci altri e nuovi interventi sui governi nazionale e regionale per sbloccare questo grave disagio, nei quali vivono i Comuni siciliani”. E noi favaresi sulla nostra insostenibile situazione per colpa dell’incapacità politica di Manganella a chi dobbiamo indirizzare le nostre lamentele e il nostro disagio?
Sui tagli dei trasferimenti regionali e statali a Manganella arriva l’alzata di ingegno di “proclamare lo stato di agitazione di tutti i Sindaci dei Comuni dell’Isola”. Alza i polveroni per nascondere i suoi errori. Critica Renzi, lui renziano, per i tagli ai trasferimenti finanziari e poi non invia le bollette ai cittadini, perché in quattro anni non è stato in grado di organizzare la macchina comunale.
Ci sono voluti quattro anni per rassegnarci ad aspettare che passi anche il quinto, sarebbe opportuno giunti quasi alla fine di questo tristissimo percorso, trascorrerlo in dignitoso silenzio, non c’è bisogno di proclamare alcuna agitazione dei sindaci, ormai addà passà a nuttata.
1 commento
Proprio cosi “addà passà a nuttata” ci siamo abituati a sentire le c…………..te che ci racconta il capopopolo. Il solo pensiero che tra qualche mese finirà tutto ci solleva. Viviamo la speranza che nel momento delle nuove elezioni, la classe politica e i favaresi sappiano scegliere un sindaco capace di amministrare e dare fatti a ciò che è il programma politico. Di questi tempi sembrerebbe surreale, visto che tutti sanno fare proclami, promesse e addossare responsabilità ad altrui quando le cose vanno male (non come l’attuale amministrazione che per due buche tappate ci ha piantato la bandiera come se avessero scoperto la luna). Abbiamo bisogno di una classe dirigente che lavori per il bene di tutti, o meglio dire vogliamo un SINDACO VERO. FAVARA LIBERA