Antonio Moscato
Il ventunesimo secolo si sta caratterizzando per l’insensibilità da parte della società, nei confronti dell’ambiente e della memoria storica in tutte le sue accezioni, artistico e culturale, ambientali, cibo, tradizioni, patrimonio naturale tutti minacciati in ugual misura. Aprendo un qualsiasi motore di ricerca su internet digitando la parola “distruzione ambientale” troviamo migliaia se non milioni di notizie disastrose, la terra dei fuochi in Campania, la distruzione dei templi in Siria, i continui uragani negli Stati Uniti d’America, l’antropizzazione di zone a forte rischio ambientale come frane e smottamenti, il ricordo di Sarno e gli ultimi avvenimenti in Liguria, Toscana e la nostra Sicilia con Giampilieri e le autostrade Palermo Catania e Messina Catania. Tutti questi avvenimenti hanno sicuramente come principale responsabile l’uomo e la sua mancanza di rispetto verso la natura.
Ora non voglio dilungarmi sulle emergenze ambientali della Nazione e del mondo voglio solo parlarvi dell’ennesima piccola ma significativa iniziativa della Pro Loco di Favara; tempo fa abbiamo recuperato l’abbeveratoio di C/da Burgilimone, si trovava in pessime condizioni, sporco con la fontana rotta non ci si poteva avvicinare, oggi è fruibile.
L’ultima nostra fatica riguarda l’abbeveratoio di c/da Saraceno oggi via Caltafaraci, impraticabile da diversi anni. Questi abbeveratoi costruiti durante la riforma agraria, hanno dato un notevole contributo allo sviluppo della nostra città dissetando gli animali per la lavorazione nei campi, i greggi dei nostri pastori, rifornendo d’acqua la gente delle campagne per usi umani. Quel luogo nella memoria di tanti cittadini favaresi evoca ricordi di spensieratezza, di gioia, ci si passava per bere allorquando si faceva la tradizionale passeggiata alla “Muntagneddra” monte Caltafaraci. Quel luogo comincia a rivivere per iniziativa dell’associazione Pro Loco che ha coinvolto privati cittadini, la scuola Mendola-Vaccaro e fondamentale due imprese locali, la ditta INTEA s.r.l. (Ag) di Antonio Cinquemani e l’impresa AEMME s.r.l. (Favara) di Massimiliano Bruccoleri. Con la scuola Mendola-Vaccaro in accordo con la DS Accurso Tagano Assunta e i docenti Anna Maria Nobile e Dino Zuppardo abbiamo coinvolto alcune classi, la 1^ D per la media e le classi 4^ A e 4^ B della scuola primaria, per completare l’opera di recupero attraverso l’adozione simbolica dell’abbeveratoio. Già una classe, la 1 D della scuola media ha realizzato dei cartelloni per ribadire che bisogna tutelare l’ambiente e non bisogna buttare rifiuti in quel sito perché appartiene a tutti! Basta veleni!
Siamo convinti che il cambiamento passa attraverso l’educazione e la formazione dei giovani ma soprattutto attraverso il fare il mettere in opera azioni concrete e ognuno per quel che può deve contribuire cosi come recita in un passaggio nell’Enciclica Laudato SI’, Papa Francesco. Educare alla cittadinanza al rispetto della legalità, al rispetto del prossimo, alla conservazioni della memoria storica di una città attraverso anche i luoghi per costruire un futuro su basi solide. Noi siamo convinti che è solo una goccia nel mare il piccolo lavoro che abbiamo realizzato in quella zona dove insite pure la villa romana in completo stato di abbandono con amianto intorno e sporcizia di qualsiasi genere. Serve l’intervento delle Istituzioni, ma questa sarà oggetto di un’altra battaglia…
Oggi vogliamo che l’abbeveratoio di c/da Saraceno torni ad essere parte integrante della nostra città.
1 commento
LA SUDDETTA LETTERA DOVREBBE ESSERE TRADOTTA IN MANIFESTO MURALE AFFISSATA AD OGNI ANGOLO DI STRADA, E NON SOLO, DOVREBBE ESSERE DISTRIBUITA A TUTTI I CITTADINI.
SERVIREBBE A FAR RIFLETTERE PRINCIPALMENTE SUL FATTO CHE CHI HA GLI STRUMENTI PER FARE NON FA CHI VUOL FARE ANCHE A MANI NUDE FA TANTISSIMO.
” IL BENE SI DIMOSTRA CON LE OPERE” E QUESTA E’ UN’ OPERA GRANDISSIMA CHE MERITA TANTA CONSIDERAZIONE.
COMPLIMENTI A COLORO CHE HANNO PARTECIPATO E PRINCIPALMENTE AL PRESIDENTE ANTONIO MOSCATO.