Gaetano Scorsone
Monsignor Carlo Rocchetta offre alle famiglie di Favara la tenerezza come progetto di vita.
Come già annunciato dall’Area Mamre del Consiglio Pastorale Cittadino, sabato 17 ottobre, presso la Chiesa dei S.S. Pietro e Paolo, alle ore 16.00, dopo i convenevoli di rito, ha avuto inizio l’interessantissimo incontro dal titolo “La gioia di amare e di essere amati” secondo un articolato programma che ha impegnato i coniugi del Gruppo Famiglie Cittadino anche la domenica successiva con la conclusiva celebrazione eucaristica serale. Graditissimi ospiti famiglie di Agrigento e paesi vicini. Relatore d’eccezione Monsignor Carlo Rocchetta, brillante docente universitario, autore di numerosi interessanti scritti, validissimo collaboratore di numerose riviste scientifiche, che per dedicarsi totalmente alla famiglia ha lasciato i numerosi impegni ed è entrato a far parte del centro Familiare “Casa della Tenerezza” di Perugia, occupandosi dell’accoglienza di coppie in particolare stato di disagio e/o di crisi, dell’organizzazione di corsi di formazione alla vita coniugale oltre che degli studi teologici sul matrimonio e sulla famiglia.
Partendo proprio dal fondamentale ruolo della Famiglia, don Carlo ha evidenziato quanto siano numerose e subdole le insidie che minano la stabilità e le prerogative di questa importante istituzione. Attraverso un progressivo deterioramento dei rapporti fra i coniugi, accelerato talora dall’assenza di qualsivoglia tentativo di correzione, si assiste al passaggio dall’euforica iniziale fase dell’idealizzazione alla più concreta fase della stagnazione, per poi entrare nelle più gravi fasi della frustrazione e della freddezza emotiva quando i coniugi si accorgono dolorosamente di aver perso ogni positivo stimolo di felicità. Giunti a questo punto, si è ancora in tempo a risalire la china? Certamente sì, stando alla notevole esperienza di don Carlo: basta voler farsi aiutare e voler risanare e rilanciare su basi nuove il rapporto di coppia!
E qui entra in gioco la TENEREZZA che – secondo lo psicoanalista e sociologo tedesco Erich Fromm – “. . . fra tutti i sentimenti che l’uomo ha sviluppato nel corso della sua evoluzione non ne esiste uno che superi la tenerezza come qualità tipicamente umana e umanizzante . . . chi non è capace di tenerezza non raggiunge la pienezza umana perché vuol dire che non è capace di commuoversi, di meravigliarsi, di relazionarsi con gli altri”. La tenerezza, infatti, è il solo antidoto capace di opporsi efficacemente alle pulsioni negative dell’animo umano quali la collera, la paura, l’ansia, il pessimismo, attraverso la gioia di amare e di essere amati, lasciandosi guidare da Dio-tenerezza che plasma, orienta, sostiene ed incoraggia per il primato dei cuori di carne su quelli di pietra, e che trova il suo pieno soddisfacimento nell’atto in sé , nell’appagamento di essere cordiali ed amabili, nella gioia di prestare attenzioni e cure, nell’emozionato compiacimento di rispettare un’altra persona e renderla felice.
E se per le sue prerogative sin qui sviluppate la tenerezza è di estrema importanza, quasi una linfa vitale, per le famiglie e per la loro coniugalità creativa, lo è di certo anche per ogni persona e per ogni ambito sociale, culturale, economico e lavorativo che così potrebbero orientarsi meglio e più proficuamente verso modelli ed equilibri più rispettosi della dignità di ogni persona e del Bene Comune. Aprendo, dunque, i propri cuori alla tenerezza di Dio Padre e lasciandosi guidare dal benefico soffio dello Spirito Santo, i coniugi potranno ri-innamorarsi giorno dopo giorno in un’armoniosa stabilità di coppia, prestando attenzione e ridimensionando per tempo le insidiose negatività, promuovendo secondo una dolce complicità tutte le appaganti forma positive e accumulando quante più possibili carezze, per essere, così, felici nel matrimonio e nella vita.
Un sentito ringraziamento, infine, a Monsignor Carlo Rocchetta per l’efficacia dei numerosi stimoli offerti dalla sua impeccabile dissertazione, nonché un meritato apprezzamento per la meticolosa organizzazione dei coniugi Rosetta e Onofrio Nina dell’Area Mamre del Consiglio Pastorale cittadino. Grazie ad iniziative come questa le famiglie acquisiscono maggiore consapevolezza dell’ importante ruolo che la Chiesa riconosce loro e che le porta ad essere speranza e futuro di ogni comunità.