Giuseppe Moscato
Se la nota pubblicità affermava No Martini, no party a Favara vige la regola Niente ticket niente mensa”.
Infatti per usufruire della refezione scolastica, che è un servizio a domanda individuale, bisogna pagare una compartecipazione del 50% del totale, ovvero €. 2,34 ticket . E chi questi soldi non li possiede? Semplice e sconcertante, non mangia.
Una situazione incresciosa che si è verificata già il primo giorno di refezione scolastica con diverse decine di banbibi che non hanno mangiato e sono usciti prima perche non avevano i soldi per comprare il ticket. E cosi saputa questa triste vicenda il presidente Salvatore Lupo e il consigliere Antonello Crapanzano hanno acquistato 400 ticket mensa per consentire ai bambini indigenti, che frequentano le scuole materne ed elementari, di poter usufruire del servizio mensa e quindi mangiare insieme agli altri bambini durante la refezione scolastica.
“Volevamo compiere la nostra azione senza clamori e comunicazioni” varie ci dicono presidente e consigliere ma il fatto è talmente increscioso che va denunciato nella sua cruda realtà.
Non è possibile, infatti, che il Comune con i suoi servizi sociali non abbia previsto un fondo di solidarietà e predisposto un piano di intervento per consentire alle famiglie indigenti e bisognose di poter far accedere i propri figli al servizio di mensa scolastica anche se impossibilitati ad acquistare il buono per il pasto.
In ogni scuola dove vige il tempo pieno e prolungato in mattina l’incaricata del dirigente scolastico passa nelle varie aule per verificare il numero dei bambini che usufruiranno della mensa per comunicarlo alla ditta incaricata per preparare i pasti da servire poi a mezzogiorno. Ad ogni pasto corrisponde un ticket che i genitori hanno preventivamente acquistato e che consegnano alla scuola, questa lo passa poi alla Ditta del servizio mensa che da il numero dei pasti corrispondenti.
Non è possibile che quando arrivano i pasti in aula ci siano bambini senza affermano Lupo e Crapanzano poiché, come ci dicono sia successo, chi non ha il ticket per non mangia oppure deve lasciare la scuola e rientrare a casa in anticipo. L’amministrazione comunale con gli assessori ai servizi sociali e alla pubblica istruzione devono trovare la soluzione. Intanto per evitare questa spiacevole situazione i due consiglieri sono andati presso l’ufficio preposto, hanno ordinato 400 ticket che tramite le assistenti sociali saranno consegnate alle scuole per consentire ai bambini indigenti di magiare per qualche settimana in attesa di una diversa e giusta soluzione.
Un altro consigliere, Giuseppe Nobile, ha invitato l’amministrazione a rivedere le regole, in caso contrario deciderà di rinunciare al compenso politico in favore di chi non può permettersi di pagare la mensa ai propri figli.