Giuseppe Moscato
Non è stata una bella Conferenza Stampa quella tenuta questa mattina al Castello Chiaramontato dal sindaco di Favara Rosario Manganella.
Non lo era stata nell’antefatto, non lo è stata soprattutto nell’esposizione e non lo è stata neanche nelle conclusioni. Annunciata senza comunicare l’oggetto della discussione, Manganella ha dato adito a mille interpretazioni ed anche a qualche speranza.
Gli organi di informazione hanno risposto all’invito ma vi hanno partecipato alla cieca, aspettando di apprendere direttamente dalle parole del sindaco le “importati comunicazioni alla città”. Ma già nella sua introduzione Manganella ha voluto incanalare il suo discorso su tutt’altro filone rispetto al reale oggetto da trattare, usando frasi, perifrasi e circonlocuzioni non per spiegare le reali motivazioni della richiesta di incontro, ma per portare l’ascoltatore su una strada sbagliata.
Il sindaco ha usato un giro di parole, ha esternato anche sentimenti e stati d’animo, ma non per spiegare meglio il suo pensiero e far comprendere il perché della conferenza stampa, della comunicazione che voleva arrivasse tramite gli organi d’informazione ai suoi cittadini, ma per indurre la stampa in errore e con essa i cittadini.
Ha persino chiesto scusa ai suoi assessori che non sapevano niente delle “importanti comunicazioni” che da li a poco il sindaco avrebbe fatto. E a guardare i loro occhi e la loro espressione i quattro dei sei assessori presenti sembravano davvero ignari e preoccupati, financo il fido Messinese al quale Manganella, ci ha fatto capire, avrebbe demandato, già da domani per la cerimonia del Presepe dei Francescani, la rappresentanza ufficiale dell’istituzione comunale. Manganella, insomma, si è voluto passare il piacere di deridere gli organi di informazione, e non tanto i sui avversari politici.
Non si trattava, infatti, di un comizio o di uno spazio autogestito, ma di una Conferenza Stampa alla quale i giornalisti erano stati invitati perché il sindaco doveva comunicare importanti notizie alla città. Una pessima trovata, la sua, che sminuisce il reale oggetto, svelato alla fine a mo’ di “Caramba che sorpresa” . Ma non perché, come in molti avrebbero gradito, al posto delle auspicate dimissioni, Manganella ha comunicato che è arrivato il finanziamento per la compartecipazione alle spese per i lavori di metanizzazione del paese, ma quanto per l’irriverenza usata verso chi prima è stato invitato a casa e poi volutamente deviato, deriso e sbeffeggiato.
Meglio del peggior Cetto La Qualunque.
1 commento
Come al solito sei un grande Sasà!!