Non può più fregiarsi del titolo di “Villa Comunale” lo spazio di viale Aldo Moro intitolato a Giovanni Paolo II, non ne ha più le caratteristiche. Degrado, abbandono, pericolo non sono certo le “qualità” che una Villa comunale dovrebbe avere per essere eletta a luogo di aggregazione, di giochi per bambini o semplice spazio per stare un po’ all’aria aperta e fare delle salutari passeggiate. A Nord la frana del tratto di strada di via Piersanti Mattarella, a Est il crollo del muro di cinta, a Sud le inferriate della recinzione divelte e in alcuni punti asportate, a Ovest sterpaglie e immondizia, all’interno per completare l’opera giochi vandalizzati, tombini scoperchiati e panchine rotte.
Il tutto è riconducibile al movimento franoso che i primi giorni marzo ha interessato via Piersanti Mattarella, che a sua volta è stato causa dell’abbattimento del lungo muro perimetrale in cemento armato che si è appoggiato su un fianco. Frana che lentamente ha proseguito fino a lambire il sottostante palazzo in viale Aldo Moro. Da qui la chiusura della villetta, la mancanza di custodia e attenzione e l’inizio della distruzione. Una azione vandalica che è come le ciliegie, una tira l’altra, prima una barra della recinzione, poi la distruzione dei giochini per i bambini, quindi dell’abbattimento di una intera sezione dell’inferriata e così via.
La villa Giovanni Paolo II, comunque, è ufficialmente chiusa su disposizione del sindaco che ha emesso a tal proposito una ordinanza, la n.118/2015, pertanto la struttura e gli spazi adiacenti sono interdetti al pubblico perché pericolosa. Non sono affatto preoccupati i tanti ragazzi e ragazze che nonostante il pericolo e i cancelli chiusi, entrano e frequentano ugualmente la villetta che raggiungono, come evidenziato, attraverso i vistosi varchi aperti lungo la ringhiera perimetrale, divelta in più punti con decine di bacchette in ferro mancanti ed una sezione completamente abbattuta.
L’intera zona, considerata ad alto rischio idrogeologico, è stata oggetto nel corso degli anni di numerosi smottamenti e frane. Nell’ottobre del 1995 franò il costone sovrastante, con un fronte di diverse decine di metri, a ridosso delle abitazioni che furono evacuate. Poi l’intervento di messa in sicurezza del costone da parte del Genio civile, un opera di consolidamento che allora costo circa 5 miliardi. Nel 2011 un altro distacco di massi che sfondarono il muro di una palazzina sottostante, una tragedia sfiorata per puro caso. Adesso la frana la cui portata è sicuramente preoccupante e per la quale ancora non è stato disposto alcun intervento. Diversi i sopralluogo e diverse anche le possibili soluzioni ipotizzate, ma nessuna ancora si è concretizzata. Lo scorso mese di dicembre l’ultimo incontro, presenti il Capo della Protezione civile della Regione Siciliana Calogero Foti, l’Ingegnere capo del Genio civile di Agrigento Duilio Alongi, il capo di gabinetto dell’assessore regionale alle Infrastrutture Lillo Terranova e l’Onorevole Margherita La Rocca Ruvolo, capogruppo UDC all’Ars che da tempo è coinvolta nel tentativo di risolvere la drammatica situazione.
Il confronto tecnico-politico tra le parti ha evidenziato la difficoltà di dare risposte risolutive per la mancanza di fonti. Via Piersanti Mattarella è catalogata in categoria 1.1 ed è in testa alle priorità della Protezione Civile Siciliana. I soldi potrebbero arrivare dai ribassi ottenuti dai bandi di gara appaltati ma i tempi sono lunghi. Intanto la situazione di degrado e di pericolo avanza come la preoccupazione dei cittadini che abitano nel sottostante palazzo a causa le lento ma continuo avanzare del movimento franoso.