Piazza Cavour è ritornata ad essere il cuore pulsante della città di Favara. Non per la movida serale e notturna, per la quale è oramai la capitane indiscussa della provincia agrigentina e non solo. La piazza stamani ha accolto la protesta, pacata e sentita, di centinaia di cittadini che hanno preso coscienza del fatto che debbono essere loro in prima persona a pretendere i propri diritti ma anche a manifestare le proprie perplessità ed il disappunto su questioni di primaria e vitale importanza per il quotidiano vivere civile.
Oggetto dell’incontro-protesta l’acqua. Il primo elemento di vita per l’uomo è stato discusso sotto diverse angolazioni: visioni politiche e filosofiche, burocratiche e tecnico-amministrative, pubbliche e privatistiche fino ad arrivare all’elemento scatenante della protesta, il contatore. Proprio da questo strumento di misurazione è partita la mobilitazione. Non tanto perché i cittadini favaresi non vogliono la sua istallazione ma per il fatto che pretendono precise garanzie che il gestore non da. Certezze sia dal punto di vista tecnico-pratico sulla fornitura e erogazione, che sotto l’aspetto burocratico-contrattuale, contratto che qualcuno non ha esitato a definire “capestro” e “vessatorio”. I cittadini nel partecipare alla mobilitazione, voluta da altri semplici cittadini-utenti come loro, hanno dimostrato finalmente di conoscere l’argomento e di avere capito il motivo della loro presenza, di non essere più disposti a subire l’imposizione di chi, forse con l’arroganza datagli da un regolamento che poco regolamenta e lo pone in una netta posizione di dominio, sta chiedendo troppo senza dare precise garanzie. Un contratto, qualsiasi esso sia, è un “do ut des”, un dare e ricevere, dove le due parti hanno doveri e diritti, che nel caso specifico dell’istallazione dei contatori e della successiva gestione ed erogazione dell’acqua, pende per la parte dei diritti verso il gestore, per i doveri, invece, abbondantemente sull’utente.
Ma ritorniamo alla piazza, alla presenza motivata dei cittadini che stava per essere sopraffatta dagli interessi politici, che i cittadini hanno tenuto lontani e distanti. Era normale che una protesta del genere fosse appetibile a Partiti e Movimenti politici, ad Amministratori attuali, passati e forse futuri; a esponenti sindacali e pretendenti a cariche più o meno elettive. Un reale pericolo di contaminazione c’è stato e con esso qualche piccolo scontro, piccole scaramucce e leggere reciproche accuse. Mala piazza ed i cittadini hanno avuto il sopravvento. Citiamo solo l’intervento del sindaco, non per criticare la sua presenza in piazza, anzi, ma poiché Rosario Manganella assume diversi ruoli in questo specifico settore. Quello del primo cittadino, primo utente e quindi primo difensore e portavoce delle esigenze dei suo concittadini. Ma il sindaco è anche componente di peso dell’Ato. Anche se l’Ambito territoriale è in liquidazione, è o è stato (non si capisce più se ha un ruolo) l’unico interlocutore di Girgenti Acque. L’Ato ha dato la gestione dell’acqua a Girgenti acque; l’Ato ha formulato il regolamento di gestione; le tariffe, e tutto quello che è il sistema acqua.
Rosario Manganella ha il dovere di chiedere precise garanzie al gestore, magari far controllare i contatori ai suoi tecnici; chiedere una verifica ed un controllo sulla bontà se non proprio sulla giustezza del contratto e del rapporto utente-gestore. Il sindaco ha comunicato che martedì prossimo è in programma un incontro con i vertici di Girgenti acque al quale ha invitato a partecipare anche una delegazione del comitato spontaneo, dove i cittadini potranno esporre le proprie perplessità e chiedere tutti i chiarimenti ed avere tutte le rassicurazioni, ne abbiamo diritto. Se le risposte non convinceranno, hanno ribadito, la lotta continuerà.
1 commento
I miei sinceri complimenti vanno al giornalista di SICILIA ON PRESS, perché a differenza di altri giornalisti a centrato i discorsi e a parlato con onestà da cittadino, ha evidenziato la giornata per come sono andati realmente i fatti, “la manifestazione è stata organizzata da semplici cittadini non da partiti politici” e si lotterà ancora per ottenere una sola soluzione L’ ACQUA PUBBLICA!
“da cittadino organizzatore, Grazie!!!!”