Otto mesi di #perditaditempo per un avviso al quale inizialmente è stato assegnato il numero 1, il giorno di ferragosto diventato 3, poi 3bis ed oggi dichiarato defunto, per ironia della sorte, proprio nella settimana della Santa Pasqua, la Resurrezione. E in ordine di tempo l’attuale è solo l’ultimo disastro del settore della formazione in Sicilia, l’ultimo di una lunghissima serie. Il governo Crocetta in 4 anni non è mai riuscito a realizzare una sola misura comunitaria, non ha concepito ne partorito essun bando.
Tanti avvisi pubblici non sono arrivati al traguardo di una graduatoria definitiva. Per fare qualche esempio i “Poli Formativi Tecnici Professionalizzanti” rimasti al palo o le disposizioni sull’accreditamento degli enti che non ha ancora visto la definitiva applicazione. Persino l’albo regionale dei formatori, in più e ripetute occasioni, è stato dichiarato illegittimo dal TAR. L’assessorato subisce ricorsi e ricorsi su lacunose disposizioni amministrative; non riesce a gestire l’ordinarietà e a garantire i livelli occupazionali degli operatori.
Troppo scarsi, incapaci di poter gestire nemmeno un condominio di tre appartamenti. L’amministrazione regionale è in balia della superficialità, della inettitudine amministrativa. Metaforicamente, in qualsiasi altra regione del mondo, dinanzi ad un simile fallimento sarebbero intervenuti i Caschi blu, la Croce rossa internazionale. In Sicilia, questa volta, non metaforicamente si distrugge il lavoro, la dignità dei siciliani in silenzio.
Non basterebbe una collana di libri per citare tutti gli avvisi e tutte le somme non utilizzate per lo sviluppo e in favore dei giovani siciliani. A tal proposito, mi piacerebbe ascoltare un solo risultato o obiettivo raggiunto da questo Governo Regionale. Tutto il popolo siciliano grida il fallimento di Crocetta. Dinanzi alla politica sembrerebbe non esserci più l’uomo con i suoi bisogni, le sue speranze, le sue attese, ma un alieno da maltrattare e da ridurre alla disperazione.
Quale peggiore tortura quando si continua a non pagare gli enti per i servizi resi, ad illudere i giovani con piani e garanzia giovani, ad offendere la dignità dei lavoratori che non percepiscono i loro emolumenti da anni, perché la burocrazia regionale non è capace di definire i rendiconti e pagare gli enti. Nessun assessore del governo crocetta ha saputo istituire una task force per sbloccare i pagamenti e i rendiconti dagli anno 2009 ad oggi, nelle rinnovate attese degli allievi che frequentano i corsi, dei tirocinanti che lavorano nelle aziende ospitanti, dei formatori che vivono con disperazione il grave disagio di non vedere mai lo stipendio mensilmente ma solo una volta l’anno. Gli enti sono sull’orlo del fallimento, alcuni revocati per preciso ordine politico e altri incastrati nelle sabbie mobili, destinati all’indebitamento.
La migliore soluzione forse sarebbe quella di commissariare l’assessorato alla formazione per manifesta incapacità amministrativa e affidarne la gestione direttamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, chiedendo lo stato di emergenze come oggi è stato richiesto per i rifiuti.
La politica siciliana assieme agli attuali burocrati non è più in grado di trovare le giuste soluzioni. Il sistema della formazione e delle politiche attive del lavoro, compresa l’IeFP deve essere rilanciato con un nuovo approccio diretto verso la qualità creando opportunità per gli enti, le agenzie formative per il lavoro e il loro personale.
Un sistema LIBERO e APERTO, dove ogni studente possa scegliere il proprio percorso formativo da un Catalogo Regionale dell’Offerta Formativa, individuando un ente di formazione “accreditato” in un mercato concorrenziale e competitivo.
Cari governanti, se i vostri burocrati non sono capaci, invitateli a copiare dai dirigenti di altre regioni, magari con un formale protocollo d’intesa con il quale si prende ufficialmente a modello il sistema dell’Emilia Romagna, del Veneto o delle regioni Lombardia o Lazio. Altre regioni hanno adottato questo metodo, nell’ottica di scambi di buone prassi e di utilizzo di piattaforme gestionali intese a certificare la spesa.
Allora perchè non finanziare direttamente i corsisti che si scelgono l’ente, dall’elenco regionale degli Organismi accreditati ad erogare formazione? In fondo i veri beneficiari, utenti finali delle somme messe a disposizione dalla Comunità europea, sono appunto i corsisti e non gli enti. Questa si chiamerebbe rivoluzione!!!
3 commenti
Soluzioni tipo ,il Prometeo o garanzia giovani, se non lo avete capito siamo in Sicilia dove nulla accade per caso.
La sacrosanta verità. Prima torniamo al voto, prima usciamo dal tunnel.
Finanziare i corsisti potrebbe essere l’ennesimo fallimento perché gli Enti andrebbero sotto ricatto degli stessi.
Perché invece non proporre sistemi di formazione professionale come in Spagna o altri paesi europei dove esiste solo un ente a livello regionale che gestisce i corsi e i finanziamenti del FSE?