“Fra 20 milioni di euro e 500 milioni di euro la differenza dovrebbe saltare all’occhio eppure né l’Assessore Baccei né il Presidente di Riscossione Sicilia sento l’esigenza di chiarire e verificare l’incredibile divergenza di quanto hanno dichiarato sugli effetti delle sentenze della Corte Costituzionale sui conti della Regione.
Quindi almeno uno fra Baccei e Fiumefreddo mente sapendo di mentire; mente all’Assemblea Regionale Siciliana, mente alla stampa, mente ai siciliani.
O Baccei o Fiumefreddo devono dimettersi perché le loro bugie non sono compatibili con il ruolo che ricoprono.”
Ad affermarlo sono i deputati del Gruppo del MpA all’ARS la cui mozione sulla vicenda dell’accordo fra il Presidente Crocetta e il Governo nazionale per la non applicazione delle sentenze della Corte è stata oggi discussa a Sala d’Ercole.
Il voto sulla mozione è saltato perché il capogruppo del PD ha chiesto la verifica del numero legale, fatto questo che suscita un ulteriore attacco dei deputati autonomisti: “poche volte nella storia dell’Ars si era visto il capogruppo del principale partito di maggioranza e più numeroso gruppo parlamentare chiedere la verifica del numero legale, segno dell’imbarazzo che nel PD regna su questa vicenda che, come abbiamo denunciato già a dicembre dello scorso ha un peso economico e politico devastante per la Sicilia.”
A dicembre dello scorso anno i parlamentari MpA avevano reso noti i dati degli studi effettuati sui reali effetti dell’accordo sottoscritto da Crocetta: “un miliardo di euro persi a regime annualmente oltre a 450 milioni già sottratti negli anni precedenti; molto di più – concludono i deputati MpA – della elemosina da 550 milioni di euro una tantum in cambio dei quali l’accordo è stato sottoscritto.”