Prosegue l’operazione “Mare Sicuro 2016” da parte della Capitaneria di porto-Guardia Costiera di Porto Empedocle. Una attività predisposta per tutto il periodo estivo per la vigilanza sull’ordinato svolgimento delle attività balneari e diportistiche per la prevenzione e la repressione di comportamenti pericolosi che mettono a repentaglio la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare. Nel periodo 11 luglio – 17 luglio 2016 sono stati impiegati a turno 18 militari, 3 motovedette (CP 819, CP 527, CP 765), 1 gommone litoraneo (GC 111/B), 2 mezzi terrestri. Sono stati effettuati 93 controlli (17 in materia di diporto, 12 in materia di demanio, 13 in tema di ambiente, 8 in materia di pesca, 11 in materia di traffico, 32 altri controlli). I militari della Guardia costiera hanno accertato 22 violazioni amministrative in materia di violazioni alla vigente Ordinanza di Sicurezza balneare o al Codice della Navigazione.
Nello specifico, durante i controlli effettuati da personale militare dipendente durante tale operazione presso due stabilimenti balneari in località San Leone del Comune di Agrigento, sono stati accertati la mancata attivazione di un efficiente e continuo servizio di salvataggio, la carenza delle dotazioni di sicurezza in ausilio alla balneazione, la mancata predisposizione del locale infermeria e dei relativi dispositivi medici di soccorso di cui deve essere dotato tale locale, la mancata segnalazione della zona di mare riservata alla balneazione e del limite delle acque sicure nel tratto prospiciente lo stabilimento, nonché il mancato segnalamento dell’assenza di tali dispositivi, ciò in violazione di diversi precetti della vigente Ordinanza di Sicurezza Balneare. Ai due titolari è stato notificato il processo verbale di accertamento e contestazione di violazione amministrativa, punita dall’art. 1164 comma 1 del Codice della Navigazione con la pena pecuniaria da € 1.032 ad € 3.098. Per la mancata attivazione del servizio di salvataggio è stata, altresì, imposta la chiusura dell’esercizio fino al ripristino del servizio.
Inoltre, in occasione dell’attività di vigilanza a mare, sono state contestate al comandante di un’unità da pesca due violazioni di carattere amministrativo per irregolare tenuta dei registri di bordo relativi all’imbarco dell’equipaggio e per inosservanza della tabella minima di armamento prevista con apposita Ordinanza del Capo del Circondario Marittimo, punite ai sensi degli articoli 1178 e 1221 del Codice della Navigazione con pene pecuniarie rispettivamente da € 154 a € 1.549 e da € 30 a € 300.