Pino Sciumè
La prima riunione del Consiglio Comunale eletto nella tornata elettorale del 5/19 Giugno scorso è stata caratterizzata da due ben distinti momenti che ci hanno fatto ricordare una bellissima poesia di Gaio Valerio Catullo: “Odi et amo. quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior”. Che tradotto in volgare fa: “Ti odio e ti amo. Ti Chiederai come faccia! Non so, ma avviene ed è la mia tortura”.
Molti diranno che c’era d’aspettarselo, ma non tanto, visto che l’Ordine del Giorno era stato messo a punto dalla conferenza dei capigruppo. Si trattava di una semplice presa d’atto dell’istituzione di nove commissioni consiliari già concordate. E fino all’ottava commissione così è stato. Lettura, numero e appartenenza dei componenti, nessun intervento, votazione favorevole all’unanimità e passiamo alla prossima.
L’idillio si è rotto sulla nona e ultima commissione, la Costituzione e Strutturazione della Commissione Speciale di Studio “Servizi Pubblici Essenziali: Rifiuti, Acqua, Metano e altri”. Il Capogruppo del M5S Carmelo Sanfratello, prendendo la parola, ne chiede la soppressione ritenendola già insita in altri punti e pertanto rappresenterebbe un piccolo risparmio per le casse comunali.
Apriti cielo! Dai banchi dell’opposizione, Salvatore Giudice esprime il suo disappunto visto che la nona commissione, come le altre, erano state stilate “all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo e non si capisce il perché la maggioranza abbia preso una decisione senza informare la minoranza”.
Dello stesso avviso l’intervento di Tonino Scalia che ha aggiunto “noi siamo disponibili ad una costruttiva collaborazione con la maggioranza, ma risulta abbastanza strano che l’unico punto proposto dalla minoranza, cioè la commissione sui rifiuti, acqua e metano fosse stralciato dall’ordine del giorno. E’ un’azione che ritengo grave. Ma nella prospettiva di uno spirito di collaborazione presente e futura, chiedo formalmente al capogruppo del M5S di tornare sui propri passi e rimettere il punto in discussione”.
Sanfratello chiede una piccola sospensione che viene concessa. Al rientro in aula, l’appello di Giudice e Scalia viene accolto dai 5 stelle a condizione che il punto nove venga accorpato al punto 5 in cui si parla di controlli e verifiche dei programmi. A questa dichiarazione, il Segretario Comunale fa notare che l’accorpamento non fattibile in quanto il punto 5 “è già stato approvato dal Consiglio nella forma in cui è stato presentato”. Sanfratello non può far altro che ritirare la disponibilità dei pentastellati.
Quest’ultima dichiarazione viene percepita come un diniego al dialogo e Scalia, riprendendo la parola, annuncia di voler abbandonare l’aula. Il gesto viene seguito dall’intera compagine dell’opposizione. Il Presidente Di Naro mette ai voti la proposta di soppressione del punto nove che viene approvato dalla sola maggioranza dei 5 stelle.
Da notare che ad inizio seduta la Sindaca Anna Alba, tra le altre cose, aveva criticato la Consigliera d’opposizione Marilì Chiapparo per un post da essa pubblicato su Facebook. Anna Alba ha ritenuto fuorviante quanto scritto perché spesso i cittadini sono poco attenti alla realtà delle cose, in quanto la proposta della Chiapparo di rinuncia totale alle varie indennità o la vendita di immobili di proprietà comunale sarebbero ininfluenti econonomicante nel poter fermare la voragine debitoria del Comune.
Marilì Chiappare, dal canto suo, e rispondendo per le rime, ha ribadito che anche quel poco potrebbe salvare decine di posti di lavoro messi a rischio dall’attesa sentenza sui 65 precari che si trova sotto il filo sottile che sostiene la spada di Damocle.
Di certo non si preannuncia una legislatura di facile lettura.
Presente tra il pubblico, il deputato del Pd, Tonino Moscatt, che non ha voluto mancare al primo appuntamento del civico consesso all’interno dell’aula Falcone Borsellino.