La dichiarazione di dissesto finanziario o la rimodulazione del Piano di riequilibrio. Sono due le scelte che il sindaco Anna Alba, la sua Giunta e il suo partito, il Movimento 5 Stelle che ha la maggioranza assoluta in consiglio comunale, possono adottare. Una scelta politica, sicuramente, che si fonda sulle convinzioni e sulla volontà di azione che si crede possa essere la migliore o comunque quella percorribile. Il Piano di riequilibrio è stato presentato dal precedente Consiglio comunale e non è stato ancora esitato, anche se è in corso di trattazione, per cui è nelle facoltà della nuova Amministrazione e del nuovo Consiglio comunale, se lo vogliono, di chiedere la rimodulazione.
L’art. 243 bis comma 5 del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, recita: “Qualora, in caso di inizio mandato, la delibera di cui al presente comma risulti già presentata dalla precedente amministrazione, ordinaria o commissariale, e non risulti ancora intervenuta la delibera della Corte dei conti di approvazione o di diniego di cui all’articolo 243-quater, comma 3, l’amministrazione in carica ha facoltà di rimodulare il piano di riequilibrio, presentando la relativa delibera nei sessanta giorni successivi alla sottoscrizione della relazione di cui all’articolo 4-bis, comma 2, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149”. Il termine di legge si riferisce all’obbligo di redigere, ad inizio mandato, una relazione volta a verificare la situazione finanziaria e patrimoniale e la misura dell’indebitamento dell’Ente. Questo il testo di Legge: “La relazione di inizio mandato, predisposta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale, è sottoscritta dal presidente della provincia o dal sindaco entro il novantesimo giorno dall’inizio del mandato. Sulla base delle risultanze della relazione medesima, il presidente della provincia o il sindaco in carica, ove ne sussistano i presupposti, possono ricorrere alle procedure di riequilibrio finanziario vigenti”.
Ci chiediamo: la dirigente ha già predisposto la relazione di inizio mandato? E si, cosa dice e qual è la situazione reale, da punto di vista finanziario del Comune di Favara? In riferimento a quanto scritto ( se già scritto) dalla dirigente o da segretario, qual è l’intenzione dell’Amministrazione comunale? Lo stato dell’arte in questo momento è quello che il Dipartimento degli affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno, ed in particolare l’Ufficio I^, che si occupa di Consulenza per il risanamento degli Enti locali dissestanti, che ha preso in esame il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale e ha chiesto al Comune di Favara di voler fornire “elementi integrativi e chiarificatori” , entro 30 giorni.
A questo punto Anna Alba e il suo entourage debbono decidere cosa fare e quello che per loro è la cosa migliora per Favara.
- Rispondere alla richiesta e dare (se si possono dare) tutte le rassicurazioni sulla bontà del Piano e sulle azioni intraprese o da intraprendere;
- Comunicare l’impossibilità ad adempiere a quanto previsto da Piano e dichiarare il dissesto finanziario;
- Avvalersi della possibilità, prevista dall’art. 243 bis comma 5 del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali e preparare la rimodulazione del Piano;
Si potrebbe comunque verificare il fatto che nonostante il Comune fornisca gli elementi integrativi e chiarificatori richiesti, il Ministero non li reputi idonei e trasmetterà il parere negativo alla Corte dei Conti la quale dichiarerà di conseguenza il fallimento del Comune di Favara. Qualsiasi sia la decisione che vorrà intraprendere ci sembra giusto, com’è nello stile dei Cinque Stelle, parteciparlo ai cittadini amministrati.