Roberto Marchetta
Era un timido lunedì mattina, il calendario (o almeno uno dei pochi calendari che c’erano in circolazione) segnava il 27-12-1947 e quattro poveracci si trovarono al bar davanti ad un caffè a scrivere quasi per scherzo delle regole, delle leggi da far rispettare al popolo… beh credo non sia andata precisamente così.
Decenni di guerre, dozzine di rivoluzioni sociali, migliaia morti, e centinaia di migliaia di persone chiamate al voto per decidere le sorti di quello che da lì a poco sarebbe diventato il “Bel Paese”.
Ora c’è da precisare alcune cose: innanzitutto il 27 Dicembre di quell’anno era un sabato e non un lunedì e quei quattro poveracci erano un’Assemblea Costituente con a capo un certo Enrico De Nicola, pronti a firmare la Costituzione della Repubblica Italiana. Adesso siamo chiamati a partecipare ad un altro importante giorno, il prossimo 4 Dicembre, questa volta una bella domenica, durante la quale saremo tutti parte di quell’Assemblea Costituente che quasi settant’anni fa firmò il “Documento di Identità” del nostro Paese.
Vogliono ritoccare la nostra bella Carta Costituzionale ed hanno chiesto il nostro parere con un Referendum. Gli schieramenti per il SI e per il NO stanno già spiegando le loro motivazioni ed anche a Favara partiti e movimenti si sbilanciano riguardo questo importante tema con grandi riunioni, eventi con ospiti di rilievo e slogan di ogni tipo.
Certo, il referendum è una questione di carattere nazionale ed ha la sua importanza, ma sarebbe bello se anche per i problemi che vivono i Favaresi si mostrasse lo stesso interesse ad incontrarsi, discutere, dialogare e perché no, anche litigare ma per il bene di circa 35 mila anime.
In questo caso l’argomento all’ordine del giorno non sarebbe “solo” la Riforma Costituzionale, ma il problema dell’acqua, dell’immondizia, del decoro urbano, dell’inciviltà, del dissesto, del risparmio, eccetera, eccetera, eccetera…