Rischia di diventare una soap a mezzo stampa la questione mensa scolastica tra le Consigliere Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo e l’assessore alla pubblica istruzione Rossella Carlino.
Le due Consigliere, ad oggi unica voce in contrasto all’amministrazione stellata, ragion per cui diamo spazio ad ulteriore replica, la medesima che garantiremo all’ass.Carlino, intervengono per fare ulteriori precisazioni rispetto alle dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Carlino, in ordine alla questione della mensa scolastica.
“Innanzitutto, cogliamo con soddisfazione il fatto che l’Assessore ha confermato quanto precedentemente sostenuto dalle sottoscritte, ovvero che vi sia un residuo di Bilancio pari a 30.000 Euro da potere destinare alla proroga, ancorché per un solo mese, del servizio di refezione scolastica; ciò a dimostrazione che le sottoscritte parlano e scrivono a ragion veduta e basandosi solo su dati oggettivi”.
Rispetto alle volontà politiche della Giunta Alba, in merito alla prosecuzione del servizio di refezione scolastica per l’intero anno, dicono invece -“l’affermazione secondo cui non ci sarà nessun aggravio sulle casse comunali ed inoltre i genitori non pagheranno più di quanto facevano negli anni scorsi risulta tendenziosa e fuorviante, se andiamo, infatti, a confrontare quanto offerto dal bando dell’anno scolastico 2015/16 e quello che invece il Movimento 5 Stelle vuole predisporre per il corrente anno scolastico, si nota che, nel 2015/16 ai Bambini è stato garantito 1 pasto completo, il cui costo gravava per il 50% nelle tasche delle relative Famiglie e per il restante 50% veniva coperto dal Comune, per l’anno scolastico oggetto della discussione 2016/17 , invece, fatto salvo il mese che dovrebbe essere sostenuto dai 30.000 euro di residuo di Bilancio, il restante periodo, stante quanto dichiarato dall’Assessore Carlino, vedrebbe la fornitura di 1 sola portata al giorno a totale carico delle Famiglie dei Bambini”.
A conclusione dell’intervento le Consigliere rivolgono una domanda all’assessore Carlino in particolare, la quale ha dichiarato che i genitori non pagheranno più di quanto facevano negli anni scorsi, è la seguente: pagare la stessa cifra dell’anno scorso per avere un pasto ridotto rispetto a 12 mesi fa è un aggravio di spesa, o no?