La Diga Castello con oltre 11 milioni di metri cubi d’acqua. Il Lago Fanaco al limite della capienza. Favara con turni di distribuzione idrica, in molti quartieri, di 10 giorni e oltre. Evidentemente qualcosa non quadra! Che c’è qualcosa che non va per il verso giusto se ne accorgono quotidianamente gli assetati cittadini della città chiaramontana che ricevono l’acqua mediamente ogni settimana. Si è vero, quasi tutte le abitazioni dispongono di capienti cisterne che riescono a sopperire alle mancanze del gestore che non riesce ad assicurare, come è scritto sul sito ufficiale di Girgenti acque: “i volumi idrici necessari a soddisfare il fabbisogno della popolazione nel periodo intercorrente fra due turnazioni successive.” Ma le cisterne pur grandi e capienti riescono a soddisfare i fabbisogni per una settimana, andare oltre è davvero difficle.
Quando il turno salta e viene rinviato, molto spesso “sine die”, come si vede, purtroppo, nella schermata di comunicazione agli utenti dello stesso gestore, e non sai quando l’acqua ti verrà data, oltre al turno saltano anche i nervi. Girgenti acque doveva, in questi anni di gestione, portare a regime la distribuzione e renderla praticamente quotidiana; doveva ammodernare le reti; doveva… ma non ha fatto. Di contro i cittadini utenti subiscono un disservizio; comprano l’acqua delle autobotti private; pagano aria al posto di acqua a causa dei contatori istallati (ne ha parlato anche la Commissione parlamentare antimafia); hanno l’utenza distaccata se non possono pagare la bolletta unitamente al cesso sigillato. Alcuni sindaci, Anna Alba su tutti, stanno cercando di dire basta a queste disfunzioni, per usare un eufemismo, di Girgenti acque. Ieri c’è stato l’incontro dei sindaci dell’ATI, riunione voluta proprio dalla sindaca di Favara, del quale ne parliamo in un altro articolo.