PER UNA SECONDA VIA DEI SAPORI
Le “Vie dei sapori” sono percorsi ideali dove si possono fare gli incontri meno probabili e più arditi. A Santa Elisabetta (paese dell’entroterra agrigentino) le leccornìe e i prodotti tipici sono così tanti e diversi tra loro da poter soddisfare anche i palati più esigenti. E poche specialità mettono tutti d’accordo – non foss’altro perché gli ingredienti sono davvero di qualità – come la miscateddra, una delizia da forno che può stare comodamente in una mano ed è ancor più facile da gustare in compagnia o anche da soli. Fu concepita per poter permettere – con pochi ingredienti facilmente reperibili – di creare un pasto il più possibile completo e che si potesse conservare anche nei giorni successivi.
Ricetta semplice, sullo scanaturi (piano da lavoro) la farina s’arruscia (si mescola) con l’olio e si crea la funtana costituita dalla stessa farina di grano duro (da cernere col crivu di sita), acqua, sale e lievito madre (cruscenti, che si ottiene lasciando di volta in volta un pezzetto di pasta ad annagriri) lavorati da sapienti mani che restituiscono un impasto da dividere in pinne. Queste ultime, dopo essere state coperte e lasciate a lievitare, si percuotono leggermente con le dita e solo se rintuonano saranno allora pronte per poter essere lavorate col sagnaturi (mattarello), creando una vera sfoglia talmente sottile da rendere unica la miscateddra sabettese. Assolutamente particolare proprio perchè – nella ricetta originale farcita con verdura (i zarchi della nostra migliore tradizione), olio, cipolla e olive nere (passuluna) – appena uscita dal forno risulta essere allo stesso tempo fragrante e croccante all’esterno ma anche morbidamente gustosa all’interno. Può essere consumata sia calda che fredda ed è la delizia regina tra le proposte culinarie assolutamente tipiche di Santa Elisabetta (dove, tra l’altro, ogni estate se ne celebra la bontà in una affollata sagra). Come non amare quel suono a ogni morso e come non lasciarsi abbandonare alla perfezione dell’equilibrio che i sapori della miscateddra esprimono a ogni assaggio. Se una via del gusto dovesse esistere a Santa Elisabetta non potrebbe che attraversare le sensazioni che – unitamente all’altro piatto tipico del paese, la “frascatula” (https://www.siciliaonpress.com/per-una-via-dei-sapori-la-frascatula-sabettese/ ) – la vera miscateddra sabettese sa magicamente creare.