Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Parola del Signore
Tale mandato viene ora rinnovato e l’annuncio affidato è ancora una volta uno solo: si tratta di proclamare il vangelo e il vangelo è una Persona, Gesù Cristo. Ecco la buona notizia! Ecco chi deve essere annunciato! Nessun altro e nient’altro! E non va dimenticato che chi annuncia è anche il primo destinatario di ciò che annuncia.
Ogni discepolo di Gesù riceve su di sé il mandato di partire, di mettersi sulla strada, di camminare dietro a lui e quindi di predicare. Tutti siamo chiamati ad annunciare il vangelo a ogni creatura, annuncio tanto più credibile se fatto con la vita piuttosto che con le parole. E la forza per andare è racchiusa tutta e solamente in quel mandato: una potenza di Dio che ci lancia nel mondo. “Annunciare il vangelo … è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il vangelo!”
Il primo mezzo dell’evangelizzazione è la testimonianza di una vita autenticamente Cristiana. Sono significative a riguardo le indicazioni che da S. Francesco ai suoi frati che vogliono andare in missione tra i musulmani “I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono ordinare i rapporti spirituali in mezzo a loro in due modi. Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio (1Pt 2,13) e confessino di essere cristiani. L’altro modo è che, quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non rinascerà per acqua e Spirito Santo non potrà entrare nel regno di Dio (Gv 3,5)”.(RnbXVI)
Don Tonino bello amava dire che nella Chiesa spesso funziona l’audio e non il video: tante belle parole ma pochi fatti non attraversati dalla Parola.
Omelie che sono bei trattati di teologia ma non contengono vita, o fervorini spirituali o consigli per l’acquisti dove la Parola fa da cornice ma non è protagonista.
La Pastorale in molti posti è solamente quella sacramentaria (dire messe, perche senza soldi nu si canta missa) manca il Kerigma, manca la formazione dei laici tutto è centrato sulla figura del sacerdote che ovviamente non può fare tutto e soprattutto non può essere il tutto. Essere annunciatori del Vangelo non è essere frequentatori di chiese perché così ammazzi il tempo e hai modo di vedere gente e spettegolare subito dopo aver ricevuto l’Eucarestia. L’annuncio non è fare moralismo su ciò che è peccato e su ciò che non lo è.
Oggi la chiesa ci propone la conversione di S. Paolo, la conversione è il passaggio da una condizione ad un’altra, un gesto di adesione dell’intelligenza fatto con forza e, spesso, a costo di fatica e di lotta interiore. San Paolo era già credente, fin troppo. Accecato dalla sua passione, non riusciva a vedere che il suo zelo era diventato inaccettabile fanatismo. Quando parliamo di conversione, quindi, non intendiamo anzitutto il passaggio dell’ateo alla fede, ma del credente alla fede corretta. Oggi, quindi, celebriamo la fatica della nostra conversione, il cammino che dobbiamo continuamente fare, senza scoraggiarci. Con la conversione sulla via di Damasco, Paolo, dovette affrontare numerosi cambiamenti e cambiare non è assolutamente facile. Eppure, alla fine del suo entusiasmante, sofferto e tormentato percorso, libero, si consegnò completamente a Cristo per annunciare con la vita il Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo.
Paolo in una sua lettera scrive Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.
Noi a chi apparteniamo?
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore