Franco Millefiori
Una solare e limpida giornata primaverile può servire a portarti verso luoghi e persone che da tempo pensavi di incontrare. Cosi venerdì 31 marzo ho preso la mia vecchia moto direzione Favara.
Il luogo la Farm Cultural Park , la persona un vecchio , come tempo in amicizia e non come età, e caro amico.
Il tragitto mi offre oltre ad una luce primaverile netta e tersa, gli odori di una primavera che pur stentando a partire , offre già i suoi odori e sapori di terra di Sicilia.
Non conosco Favara così seguendo le indicazioni datemi da gentili persone e precisi cartelli , arrivo in piazza Cavour. Non trovo subito li il mio amico, ma il leggero ritardo mi permette di sedermi ad un bar e gustarmi la vista della piazza perfettamente rettangolare di fronte a me, che a quell’ora era quasi, incomprensibilmente deserta facendo così risaltare l’austerità solitaria del castello Chiaramontano.
È proprio dalla piazza vedo arrivare il mio amico. Nel vederlo avvicinare, con il suo solito andamento un pò dondolante il sorriso leggermente sornione, non posso credere che siano passati già quasi vent’anni dall’ultima volta che ci siamo visti.
Ma per un’alchemica reazione che accade sempre nei casi in cui le amicizie traggono il loro “ essere “ da sentimenti e valori condivisi, è stato come essersi già incontrati il giorno prima.
I racconti personali si intrecciavano tra vecchi ricordi e nuovi progetti , passando attraverso i figli e gli amici, costringendoci a dimenticare la nostra età anagrafica e proiettandoci nella nostra passata gioventù.
Dopo un fragrante cornetto e un ottimo cannolo, siamo entrati insieme nel castello. Ed era bello osservare non solo il freddo e silenzioso castello che conserva ancora tratti della sua regale funzione, ma anche Favara attraverso il grande affetto che il mio amico ha nei confronti del suo paese , e in questi casi, per noi siciliani che amiamo la nostra terra, è sempre un misto di odio e amore che ci vede soffrire e combattere per lei, lui lo fa attraverso il suo giornale on-line “ Sicilia On-Press “.
Mi sono recato poi alla mia meta prefissata e qui, sebbene si tratti di una piccola zona urbanistica non possono non stupire le geometrie ardite e i murales sfrontati che danno , a questo pezzo di Favara antica , una macchia di cultura ed arte che influenza positivamente tutta la zona circostante, ma anche , e ne sono certo, chi la frequenta. La cultura si sa: se si pratica diventa “ infettiva “!
Dopo un lungo abbraccio e la promesse , come sempre in questi casi, di rivederci al più presto, mi sono congedato dal mio amico.
Ancora non so se alla fine di quella gita fuori porta mi sia rimasto più il ricordo di un luogo visitato o la nostalgia di vecchi ricordi vissuti all’interno di un animo condiviso con il mio amico.
Comunque , di certo, so che tutti i viaggi , compresi quelli che portano all’interno dei nostri ricordi sono dei momenti vissuti intensamente.
Grazie caro amico Franco .