Cav. Etta Milioto
Grazie!!!!!!
Devo complimentarmi con il Sindaco di Agrigento per aver strappato dall’oblio due figure, che segnarono tristemente un momento della storia della città degli dei.
Nel ricordare il commissario Cataldo Tandoj e lo sfortunato studente empedoclino, Ninni D’amanti ha richiamato alcuni versi che si leggono in una poesia di Primo Levi ” “Meditate che questo è stato”, e riportati egregiamente sulla lapide, un verso che riflette tutto il valore e l’importanza della memoria, non solo perché ciò che è stato non si ripeta, ma anche per sradicare la rassegnazione affinché non sia elemento di custodia all’orrore di fatti che il tempo fa dimenticare.
Grazie al Sindaco Lillo Firetto per aver svelato una lapide in ricordo di due vittime innocenti.
Mi è dispiaciuto non vederLa durante l’interessantissimo incontro che si è svolto alla presenza dei bravissimi relatori Alessi, Taibi, Cilona, Quattrocchi e Fuca`.
La vicenda dell’assassinio del commissario Tandoj merita una rivisitazione, insomma, una approfondita analisi che faccia emergere la giusta storia , e ripagare anche la famiglia del giovane Ninni` D’amanti per la perdita del loro caro e giovane congiunto. In questa triste storia molte le ingiustizie e tanti tasselli ancora non al posto giusto. Per questo il sindaco Firetto merita un plauso per averla riportata alla luce.