Gaetano Scorsone
Come previsto dal dedicato programma, alle 18.30, presso la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo è stata celebrata una santa messa per la comunità cittadina impegnata nella settimana della Legalità.
Con don Marco Damanti ha concelebrato don Giuseppe D’Oriente, arciprete di Favara. Presenti il Sindaco, Avv. Anna Alba, il Luogotenente Ivan Montebugnoli per la locale Tenenza dei Carabinieri, le rappresentanti di Fabaria Donna, dell’AIDO, dell’Accademia Comunale Arte , Cultura e Legalità, dei Grifoni, delle Scuole cittadine, il Moderatore dell’Area Sichem del C.P.C. Tonino Milazzo, quello dell’Area Padre Pino Puglisi, il Ministro dell’O.F.S. di Favara Carmelo Vitello e diverse famiglie delle diverse comunità parrocchiali cittadine.
Il tutto in una giornata che porta una data particolare – il 9 maggio – che richiama una serie di “Dio coincidenze” – come le chiama don Marco – o, per meglio dire degli anniversari di morte come per Peppino Impastato o per Aldo Moro, ovvero la ricorrenza della visita del Santo Padre, San Giovanni Paolo II, ad Agrigento presso la rotatoria Giunone, sede del suo memorabile discorso contro la mafia con il quale rivolse alla mafia un fermo anatema attraverso un tonante “COVERTITEVI, CONVERTITEVI . . . VERRA’ UN GIORNO!”
Un’omelia intensa, ricca di stimoli di riflessione quella offerta da don Marco che ha rinsaldato l’impegno per la legalità che per un cristiano deve trasformarsi in una vera e propria missione da realizzare non solo all’interno della casa del Padre o nei percorsi di Fede ma anche e, soprattutto, nella quotidianità ordinaria per opporsi a tutte quelle ingiustizie che da più parti cercano di soffocare la dignità delle persone, in particolare delle più deboli ed indifese.
Lettura letta dal Sindaco Anna Alba, Salmo offerto da un’insegnate del Liceo M.L.King, intenzioni di preghiera recitate da rappresentanti di Associazioni e studenti, così come per l’Offertorio dal valore simbolico visto che ha rappresentato il valore della Famiglia, del nostro territorio con i suoi frutti e la sua buona terra, la generosità del nostro animo e la carità. Alla fine della messa tutti insieme ci si è ritrovati nell’ampio spiazzale antistante la chiesa per mettere a dimora una giovane pianta di melograno e, per rinsaldare il concetto della condivisione, sono stati nell’ordine il Sindaco Anna Alba, l’Arciprete don Giuseppe D’Oriente e il Luogotenente Ivan Montebugnoli a consolidare la messa a dimora apportando, vanga alla mano, del terreno al piede della giovane pianta.
La benedizione impartita da don Marco ha concluso anche questo ulteriore simbolico atto mentre un bellissimo tramonto, con le sue calde sfumature di luci cominciava ad avvolgere una Favara più che soddisfatta per l’impegno profuso dai suoi figli sui virtuosi percorsi del Bene.