A Favara, a pochi passi da zone abitate troviamo contenitori e pannelli di “eternit” (fibrocemento a base di amianto),lì, ho visto giocare bambini e gente che ogni giorno porta il proprio cane a fare una passeggiata.
La zona non è lontana dal paese, ma è dentro il paese, zona Chiesa Santi Pietro e Paolo dietro l’isola ecologica. Tutti sappiamo in linea generale quello che può causare l’amianto, ma non tutti sanno che anche basse esposizioni possono provocare l’insorgenza di patologie tumorali, con manifestazione di malattia e sintomatologia a distanza di molti anni, da 10 a 15 per l’asbestosi e da 20 a 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma. Questi ultimi, proprio perché si possono manifestare anche ad esposizioni brevi e concentrazioni basse, mettono a rischio i passanti e gli abitanti della zona. I miei studi e il mio interesse sull’argomento mi hanno portato ad esaminare a fondo i comportamenti a livello cellulare e tissutale ed analizzare queste particolari patologie, grazie ad una ricerca effettuata al reparto di fisiopatologia dell’università di Perugia, dove ho svolto la mia tesi finale in Scienze Biologiche , ho trattato “l’angiogenesi tumorale”, aspetto sostanziale circa il modus operandi delle cellule tumorali a procurarsi il nutrimento che permette loro di crescere e svilupparsi; riuscendo veramente a comprende da molto vicino questi meccanismi a base cellulare che poi portano a queste gravi malattie del secolo.
La mia osservazione vuole mettere in guardia ed allerta i cittadini su pericoli a volte sottovalutati perché non manifestabili fin da subito e con effetti immediati, e a far pervenire il messaggio a chi ha la competenza, la possibilità e le risorse per bonificare la zona.
Dott. Pecoraro Ludovico